INDIA. Condanna SCO della guerra Israele Iran debole grazie a New Delhi

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Il Ministero degli Affari Esteri indiano ha chiarito nello scorso fine settimana che l’India “non ha partecipato alle discussioni” sulla dichiarazione rilasciata quel giorno dall’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, SCO, che condannava Israele per i suoi ultimi attacchi contro l’Iran.

L’articolo 16 dello Statuto della SCO afferma chiaramente che “Gli organi della SCO prendono decisioni di comune accordo senza voto e le loro decisioni si considerano adottate se nessuno Stato membro ha sollevato obiezioni durante la loro valutazione (consenso)… Ogni Stato membro può esprimere la propria opinione su aspetti particolari e/o questioni concrete delle decisioni prese, che non costituiscano un ostacolo all’adozione della decisione nel suo complesso. Tale opinione deve essere messa a verbale”.

Di conseguenza, data l’assenza di qualsiasi clausola nella dichiarazione della SCO che indicasse che l’India non era d’accordo con quanto scritto, sembra quindi convincente che sia stata tenuta fuori. Ciò potrebbe, a sua volta, portare a pressioni sull’India affinché prenda più pubblicamente le distanze dalla SCO, riporta Andrew Korybko nelsuyo Substack.

Dopo i primi attacchi israeliani a Teheran, il Ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar ha avuto una conversazione telefonica con la sua controparte iraniana, Abbas Araghchi, in cui ha “espresso la profonda preoccupazione della comunità internazionale per la piega che gli eventi stavano prendendo”, riporta Al Jazeera.

Jaishankar “ha esortato a evitare qualsiasi escalation e a un rapido ritorno alla diplomazia”, ​​secondo il Ministero degli Esteri indiano. Il Ministero ha anche sottolineato le sue preoccupazioni in una dichiarazione separata rilasciata proprio venerdì scorso: “Stiamo monitorando attentamente l’evolversi della situazione, comprese le segnalazioni relative agli attacchi ai siti nucleari”, si legge nella dichiarazione. Essa esorta entrambe le parti a utilizzare i canali di dialogo e diplomazia esistenti per “lavorare verso una de-escalation della situazione”.

“L’India intrattiene relazioni strette e amichevoli con entrambi i Paesi ed è pronta a fornire tutto il supporto possibile”, si legge nella dichiarazione.

L’India si trova in una posizione unica, dato che deve mantenere i legami difensivi con Israele e i suoi legami economici con l’Iran: Nuova Delhi è il maggiore acquirente di armi di Israele e, nel 2024, le aziende indiane produttrici di armi hanno venduto anche razzi ed esplosivi a Israele durante la guerra a Gaza. Allo stesso tempo, l’India sta sviluppando il porto iraniano di Chabahar come porta d’accesso per le sue esportazioni verso l’Asia centrale e l’Afghanistan.

Dopo la dichiarazione della SCO che condannava gli attacchi israeliani contro l’Iran, Nuova Delhi ha dichiarato di non aver partecipato alle discussioni sulla dichiarazione: ”La posizione generale dell’India, come sopra indicata, è stata comunicata agli altri membri della SCO”, ha affermato il Ministero degli Affari Esteri, riferendosi alla sua precedente dichiarazione sulla posizione ufficiale dell’India.

Prendendo le distanze dalla posizione del blocco, Nuova Delhi ha indebolito la forza della condanna della SCO degli attacchi israeliani all’Iran. Un giorno prima di prendere le distanze dalla dichiarazione della SCO, l’India si è astenuta dal voto all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite su una bozza di risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco “immediato, incondizionato e permanente” a Gaza.

La presa di distanza di Nuova Delhi dalla SCO sulle tensioni tra Israele e Iran è stata anche “riflette la struttura della SCO, dove l’India è in un certo senso un’eccezione al suo interno” prosegue il giornale qatarino.

Tommaso Dal Passo

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