INDIA. Bloccata l’industria del tè

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Oltre 400.000 lavoratori delle piantagioni di tè indiane che riforniscono le più grandi aziende produttrici di tè del mondo sono in sciopero per la mancata attuazione da parte del governo dell’accordo che prevede un aumento giornaliero del salario promesso da 1,70 a 3,70 sterline al giorno. La scorsa settimana sono state chiuse circa 250 tenute da tè in tutta la regione dell’Assam, con la chiusura parziale di altre 20.

L’Assam rappresenta la produzione di metà dei 1.235 milioni di chili di foglie di tè che l’India produce ogni anno, riporta The Guardian. Per anni, i proprietari delle vaste piantagioni dell’Assam sono stati accusati di pagare poco e di sfruttare i lavoratori. I sostenitori della campagna hanno riferito che i lavoratori hanno scarso accesso all’acqua potabile, lavorano in condizioni insalubri e pericolose e che i loro diritti umani fondamentali sono compromessi.

Nel 2018 il governo indiano aveva accettato di aumentare il salario giornaliero dall’attuale cifra di 167 rupie a 350 rupie, ma non è riuscito a mettere in pratica la decisione. Si teme che, dopo aver consultato i proprietari delle proprietà immobiliari del tè, il governo manterrà la promessa e si muoverà per ridurre significativamente l’aumento.

Rupesh Gowala, segretario generale del sindacato dei lavoratori dell’Assam Chah Mazdoor Sangha, ha detto che l’agitazione deve essere mantenuta e probabilmente intensificata: «Se non otterremo presto il salario che ci era stato promesso, lanceremo una campagna più aggressiva».

La questione del salario è destinata a diventare più complicata perché le elezioni statali in Assam si terranno il prossimo aprile. Il tema è destinato a diventare argomento politico primario ed essere quindi politicizzato diminuendo ancora di più le possibilità che l’aumento sia erogato.

Alla fine di settembre si era registrato il primo sciopero con decine di migliaia di lavoratori dell’Assam, nel nord-est dell’India, che avevano scioperato sempre per chiedere una paga più alta, riporta Ani. Quasi 400.000 lavoratori scioperarono un solo giorno in Assam – che rappresenta oltre la metà della produzione di tè dell’India.

Questi scioperi fanno seguito alle recenti proteste, tra cui una serie di catene umane e di biciclette in mezzo in diverse parti dell’Assam. L’industria indiana del tè, la seconda più grande del mondo dopo quella cinese, impiega 3,5 milioni di lavoratori, molti dei quali sono soggetti sfruttamento della manodopera e vivono in povertà nelle tenute dove lavorano.

Maddalena Ingroia