Il Mozambico cerca 2 miliardi di dollari per infrastrutture

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MOZAMBICO – Maputo. Il Mozambico intende trovare sul mercato internazionale due miliardi di euro per una ferrovia che possa incrementare le proprie esportazioni di carbone.

I colli di bottiglia infrastrutturali sono il problema principale per le compagnie minerarie desiderose di partecipare all’estrazione di carbone dal Mozambico, varie aziende hanno proposto progetti per l’adeguamento di linee ferroviarie già esistenti o costruirne di nuove.

La gara sarà per la realizzazione di una linea di 525 km dalla provincia di Tete fino a Macuse, nella provincia di Zambezia, e una nuovo porto, in grado di gestire circa 20 milioni di tonnellate di carbone all’anno.

Il governo del Paese ha fatto sapere che un adeguamento dell’unica ferrovia che collega il ricco bacino carbonifero di Moatize con la costa, per consentirle il transito di circo 6,5 milioni di tonnellate di carbone, sarà completata entro la fine del 2012. L’adeguamento, che ora può gestire solo 3 milioni di tonnellate di carbone circa, è stato ritardato a causa di deragliamenti, mancanza di conduttori qualificati e la scarsa qualità del lavoro svolto dal contraente responsabile in precedenza del progetto. Un ulteriore adeguamento che porterà la capacità di trasporto a 20 milioni di tonnellate è previsto entro la fine del 2014.

Il Mozambico, ex colonia portoghese che è emerso dalla guerra civile, due decenni fa, vanta alcune delle più grandi riserve di carbone non sfruttate del mondo ed è destinato a diventare una risorsa chiave per il coke, utilizzato nella produzione di acciaio.