Mandato di cattura per al Sisi

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EGITTO – Alessandria 03/07/13. Prime reazioni del governo contro le mosse dei “manifestanti” e dell’ultimatum dell’esercito alla Fratellanza e ai partiti politici egiziani.

Il sito ikhwanonline.com riporta la notizia della richiesta di misure restrittive nei confronti del ministro della Difesa, il generale Abdel Fattah al-Sisi. Lo Sharif Jad Allah, giurista di Alessandria, coordinatore del movimento di denuncia degli avvocati rivoluzionari, il 3 luglio, si è scagliato anche legalmente, descrivendo e accusando al Sisi e i suoi collaboratori di istigazione a rovesciare il governo e attentato nei confronti del presidente, reati perseguibile secondo il codice penale egiziano con una condanna all’ergastolo. Secondo Jad Allah il team di Sisi si sarebbe sì dimesso al momento dell’ultimatum di 48 ore, ma il ministro della Difesa sarebbe andato oltre i suoi poteri, imponendo un ultimatum al presidente liberamente eletto e contraddicendo la volontà popolare. Per Jad Allah le forze armate sono al servizio del popolo che nelle urne ha manifestato la sua volontà, che il loro capo non ha rispettato.

Lo sharif ha fatto quindi una comunicazione ai pubblici ministeri egiziani per avviare le indagini chiedendo che ad al Sisi venga fatto divieto di viaggiare.