HONG KONG. Nuova Sicurezza Nazionale a tutela di Pechino: libertà a rischio

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La Cina istituirà una “agenzia di sicurezza nazionale” a Hong Kong per supervisionare la nuova legge volta a reprimere il dissenso in città, e Pechino agirà per sedare le proteste nel territorio semi-autonomo di Hong Kong. I dettagli della nuova legislazione sulla sicurezza nazionale sono stati svelati da Xinhua, aprendo la strada al più profondo cambiamento dello stile di vita della città da quando è tornata sotto il dominio cinese nel 1997. La nuova legge prevarrebbe anche su tutte le leggi esistenti di Hong Kong che potrebbero entrare in conflitto con essa una volta entrata in vigore.

La tanto attesa legislazione, che ha suscitato profonde preoccupazioni a Washington e in Europa, comprende un ufficio di sicurezza nazionale per Hong Kong per raccogliere informazioni e gestire i crimini contro la sicurezza nazionale.

Il leader di Hong Kong, Carrie Lam, potrebbe anche nominare dei giudici specifici per ascoltare i casi di sicurezza nazionale, una mossa che potrebbe innervosire alcuni investitori, diplomatici e leader commerciali. Le attività di sicurezza nazionale proteggerebbero i diritti umani e la libertà di parola e di riunione. La Cina afferma che il disegno di legge mira ad affrontare l’attività separatista, la sovversione, il terrorismo e la collusione con le forze straniere, ma i critici temono che distrugga libertà che sono viste come la chiave per lo status di Hong Kong come centro finanziario globale, riporta Al Jazeera.

I dettagli della legge sono stati svelati dopo una riunione di tre giorni del massimo organo decisionale del parlamento cinese e dovrebbe entrare in vigore prima delle elezioni del Consiglio legislativo che si terranno a Hong Kong il 6 settembre.

La mossa della Cina di imporre la legge direttamente a Hong Kong, aggirando la legislatura della città, arriva dopo un anno di proteste contro il governo e contro Pechino di cui le autorità cinesi e locali accusano “forze straniere” non precisate. Pechino ha proposto la nuova legislazione il mese scorso, suscitando le ire di Gran Bretagna e Stati Uniti.

La Cina ha ripetutamente messo in guardia i governi stranieri dall’interferire nei suoi affari interni.

Tommaso dal Passo