Alcune immagini satellitari pubblicate il 17 febbraio che mostrano il ritiro delle truppe cinesi dal confine himalayano con l’India confermano l’allentamento di più di tre mesi di tensioni militari che hanno portato a forti tensioni tra i due paesi asiatici. Il ministro della Difesa indiano Rajnath Singh aveva detto al Parlamento la scorsa settimana che un “accordo sul disimpegno” è stato raggiunto con la Cina sulle truppe di stanza sulle rive nord e sud del lago Pangong: «Ripristinerà sostanzialmente la situazione a quella esistente prima dello stallo dell’anno scorso».
Le immagini, riporta Efe, mostrano il lago Pangong, situato nel territorio conteso del Ladakh orientale tra India e Cina, e come “le truppe cinesi” si sono ritirate negli ultimi giorni.
La prima serie è datata 31 gennaio e mostra accampamenti cinesi sulle rive del lago, insieme a immagini successive datate 16 febbraio che «confermano come più truppe e infrastrutture che erano state in atto (…) sono state rimosse o vengono rimosse / smantellate». L’accordo vedrà sia l’India che la Cina ritirare i rispettivi schieramenti militari in modo «graduale, coordinato e verificato», aveva detto Singh nel suo discorso della scorsa settimana. È stata anche concordata una moratoria temporanea delle attività militari per entrambi i paesi su settori specifici nel Ladakh.
Singh ha aggiunto che l’India «non ha concesso nulla» durante le discussioni con la Cina. I colloqui diplomatici e militari continueranno per concordare i dettagli del ritiro e altre questioni in sospeso.
«Ci sono ancora alcune questioni in sospeso per quanto riguarda lo schieramento e il pattugliamento in alcuni punti lungo la linea di controllo effettivo. Queste saranno al centro di ulteriori discussioni con la parte cinese», ha detto Singh.
L’India e la Cina hanno iniziato a rafforzare i loro schieramenti militari sul confine dopo uno scontro nella valle di Galwan, a ovest del lago Pangong, nel giugno dello scorso anno, il peggiore in 45 anni tra le due potenze nucleari, in cui almeno 20 soldati indiani sono stati uccisi e 76 feriti.
Entrambi i paesi hanno reagito allo scontro inviando truppe nell’area, che da allora ha alimentato la tensione militare nella regione. Nuova Delhi e Pechino hanno cercato di risolvere la crisi diplomaticamente.
Le due potenze nucleari hanno una disputa storica su diverse regioni himalayane, con Pechino che rivendica l’Arunachal Pradesh, controllato da Nuova Delhi, che a sua volta rivendica l’Aksai Chin, amministrato dalla Cina.
Tommaso Dal Passo