Hezbollah combatte la corruzione

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LIBANO – Beirut. Si dice che il più grande pericolo per ogni movimento insurrezionale si rivela quando questo comincia a governare, quando cioè si passa dalla lotta la governo. Questo è quello che sta avvenendo all’interno di Hezbollah: il “Partito di Dio” recentemente è stato coinvolto in alcuni scandali nati da episodi di corruzione.

Il segretario generale del partito, Hassan Nasrallah, è intervenuto personalmente per affrontare i casi  che hanno visto coinvolta la leadership poco a che fare con casi di corruzione nella struttura della leadership del partito.

 

L’anno scorso, Nasrallah ha incontrato un nutrito gruppo di membri del partito e chiese loro di giustificare l’improvvisa ricchezza. Nasrallah ha, infatti, chiesto loro da dove provenisse il denaro che aveva consentito alle loro mogli di comprare auto di lusso, di farsi vedere in negozi e supermercati di lusso, accompagnate addirittura da “servitori”. In più di una occasione, Nasrallah ha, poi, minacciato di purgare il partito.

Stando però a fonti di stampa vicine al partito, la corruzione interna sarebbe troppo diffusa per essere eliminata da una purga. 

I falchi del partito temono che dopo l’entrata nel governo, Hezbollah sia entrata anche nell’universo della corruzione libanese e che non sia più lo stesso partito che ha resistito asserragliato nelle montagne.

Stando sempre alle stesse fonti, Nasrallah vorrebbe affrontare la corruzione dilagante, prevenendone la propagazione nell’ala militare, indicata come il “corpo jihadista” che lavora costantemente in preparazione della guerra con Israele e che deve essere privo di elementi corrotti.

Oggi, una nuova generazione è emersa all’interno dell’ala politica di Hezbollah. Questa generazione è scollegata dalla generazione fondatrice, quella degli sceicchi Mussawi e Harb. La nuova generazione sta raccogliendo quanto seminato dalla prima generazione. Nel primo periodo del partito, i suoi leader erano turaab, termine islamico con il quale si indica anche la mancanza di ambizioni materiali e la loro vicinanza al popolo. Oggi, pochi sono considerati turaab, e Nasrallah è visto come uno dei più importanti tra di loro. Gli altri sono sconosciuti al di fuori del partito e formano la struttura di base dell’ala militare del partito.

Più di 30 anni dopo la sua nascita, Hezbollah è oggi una struttura con estensioni economiche, politiche, sociali e militari. Gestisce la propria economia, che è stimata ammontare ad un paio di miliardi di dollari e comprende istituzioni finanziarie, commerci internazionali, attività commerciali come ristoranti, caffè e aziende del turismo religioso. Possiede e gestisce istituzioni educative che laureano circa 2.000 studenti universitari all’anno. La qualità dell’istruzione nelle scuole (in particolare la scuola al-Mustafa, e la al-Batoul) compete con quella delle scuole cristiane missionarie, in Libano da più di 50 anni.

Hezbollah, così, non è più solo un gruppo militare, anche se questo aspetto resta il suo core business. L’aspetto militare di Hezbollah rimane jihadista ed è indipendente dal progetto economico e sociale del partito. 

Se da un lato il partito si impegna a mantenere la sua ala jihadista scevra dalla corruzione, lo stesso si occupa pragmaticamente di trattare con la corruzione nel suo progetto sociale ed economico. Questa duplicità pragmatica viene realizzata perché il partito sa che la corruzione è parte integrante di alleanze politico-economiche e sociali con entità esterne, il cui scopo ultimo è estendere il progetto politico di Hezbollah all’interno del governo libanese.