Continuano le esercitazioni marittime “Pacific Rim” (Rimpac), che si svolgono ogni due anni alle isole Hawaii, la prossima avverrà il 7 agosto.
Le esercitazioni di quest’anno segnano un passo importante nella force projection e l’interoperabilità tra le nazioni partecipanti. Gli Stati Uniti stanno sempre più prestando attenzione alla regione del Pacifico, con particolare riguardo alla Cina, potenza emergente, che non è tra le 21 nazioni invitate da Washington a partecipare alle manovre. Le esercitazioni del 7 agosto andranno ad analizzare le capacità navali dei paesi invitati in un contesto regionale. L’esercito americano dovrà fare i conti con le nuove dinamiche operative oltre a quelle di contro-insorgenza, dinamica che è stata al centro degli sforzi dell’esercito Usa nel decennio passato. Le nuove rotte marittime richiedono mezzi aerei e navali pronti a svolgere un ruolo importante nell’immediato futuro. Tra i mezzi più importanti per queste attività i sottomarini, che sempre più affollano le acque del Pacifico occidentale. Ben consapevole della proliferazione regionale dei sommergibili, la marina militare degli Stati Uniti e le altre forze marittime della regione si stanno concentrando sulle capacità antisommergibile (Asw). Gli Stati Uniti e il Giappone mantengono forti capacità offensive sottomarine nel Pacifico occidentale, ma i cinesi hanno rafforzato le proprie forze antisom. Capacità Asw sono difficili e costose da sviluppare, senza tali investimenti le flotte militari interessate resteranno vulnerabili alle minacce poste dai mezzi sottomarini.