
Dopo oltre venti anni dal suo scioglimento, Haiti ricostituisce l’esercito. L’esercito nazionale haitiano sarà ufficialmente reintrodotto con una sfilata ad Haiti il 18 novembre, anniversario della battaglia di Vertières (1803) che ha assicurato l’indipendenza di Haiti dalla Francia.
Sarà un esercito professionale al servizio del paese, ha ricordato il presidente Jovenel Moïse, entrato in carica a febbraio; Moise mira a distinguerlo dai militari che rovesciarono Jean-Bertrand Aristide nel 1991. Quando Aristide, nel 1995, riprese la Presidenza, smantellò l’esercito e mise la sicurezza nelle mani della polizia nazionale civile haitiana, forte ora di circa 15.000 uomini, riporta VoA.
Al contrario, l’esercito ha circa 150 reclute, giovani uomini e donne impegnati principalmente nella costruzione delle infrastrutture del paese impoverito, ha detto il ministro della Difesa Hervé Denis; ma è prevista una forza tra i 3.000 e i 5.000 uomini. Il governo haitiano ha stanziato 8,5 milioni di dollari per la Difesa nell’anno fiscale 2018. L’esercito offrirà posti di lavoro preziosi in un paese povero, il cui tasso di disoccupazione raggiunge il 40 per cento.
Haiti è, però, scossa da manifestazioni di strada a Cap-Haïtien, la seconda città più grande del paese, con centinaia di studenti delle scuole superiori pubbliche che protestano per le spese militari, quando i loro insegnanti non vengono pagati da mesi. Il ripristino dell’esercito avviene un mese dopo la fine della Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite ad Haiti, Minustah, volta a stabilizzare la leadership dopo il colpo di Stato militare del 2004; la missione ha lasciato il posto alla Missione delle Nazioni Unite per il sostegno alla giustizia ad Haiti, Minusjusth, intesa a rafforzare il sistema giudiziario, le attività di polizia e la tutela dei diritti umani.
Le Nazioni Unite e i governi stranieri hanno in questi anni scoraggiato Haiti dal rianimare il suo esercito, fornendo aiuti finanziari e formazione alla polizia nazionale haitiana.
Tommaso dal Passo