Il capo delle operazioni navali statunitensi vuole schierare navi di superficie senza equipaggio o minimamente presidiate da uomini con un gruppo d’attacco nei prossimi cinque o sei anni, puntando a operazioni in scala di sistemi senza equipaggio in tutto il mondo nel 2030.
L’ammiraglio Mike Gilday, riporta Defense News, ha detto il 16 febbraio di volere che la Marina degli Stati Uniti sperimenti, fallisca velocemente se necessario, e impari molte lezioni sulla tecnologia senza pilota e sui concetti di operazioni navali con navi autonome. La sua nuova task force senza equipaggio ha trascorso circa 14 settimane conducendo sette diversi cicli di sperimentazione, detti spirali, su vari aspetti dei sistemi senza equipaggio, compresa l’integrazione del carico utile su grandi navi senza equipaggio e l’affidabilità dei componenti come gli impianti di ingegneria e i controlli di volo.
Inoltre, Gilday ha detto che alcune di queste stesse tecnologie sono in fase di test nell’Esercitazione Marittima Internazionale 2022 in Medio Oriente, Imx, che si è svolto dal 31 gennaio al 17 febbraio ed è la più grande in assoluto incentrata sui sistemi senza pilota e sull’intelligenza artificiale. Per l’Ammiraglio Gilday, manovre come Imx e il lavoro in corso della task force senza equipaggio erano destinati ad aiutare i sistemi senza equipaggio nel programma quinquennale Usa “Future Years Defense” – Fydp.
Ma il Fydp ha un lato oscuro: il bilancio. Il governo sta operando sotto una risoluzione continua, con il potenziale per una revisione che vedrebbe la Us Navy bloccata con le voci di spesa dell’anno fiscale 2021 per un altro anno, invece di passare ai progetti e ai livelli di finanziamento previsti per il 2022. Questo sta accadendo mentre l’amministrazione Biden è in ritardo nel rilasciare la sua richiesta di bilancio 2023 al Congresso, ma sta già iniziando a creare la richiesta per il 2024 nonostante l’incertezza di bilancio.
Alla domanda se la situazione fiscale significa che tutte le lezioni di oggi sulla tecnologia senza pilota devono aspettare fino al 2024 per iniziare a plasmare le decisioni, Gilday ha detto che la Marina sta trovando modi per influenzare un percorso in avanti sui sistemi senza pilota ora utilizzando gli attuali strumenti fiscali per finanziare i progetti, come è il caso della Task Force 59 che opera all’interno della Quinta flotta degli Stati Uniti.
Il concetto di impiego potrebbe influenzare notevolmente quale sistema e quanti la Marina intenda comprare, secondo Gilday, rendendo importante fare questo lavoro anche mentre il servizio prende un approccio lento e deliberato nella selezione dei sistemi senza equipaggio, come quelli per i programmi di medie e grandi navi di superficie senza equipaggio.
Per esempio, un piccolo Uav a lunga resistenza, come un drone con la capacità di volare per diverse migliaia di km portando carichi utili per l’intelligence, la sorveglianza e la ricognizione, Isr, potrebbe rendere la Marina meno dipendente dalla nave di superficie media senza equipaggio. La Marina potrebbe, in quella situazione, acquistare meno droni navali e comprare un gran numero di piccoli Uav spendibili che potrebbero fornire una capacità Isr più persistente e più distribuita.
Antonio Albanese