GUERRA FUTURA. La rete Starlink è la nuova minaccia spaziale per Pechino

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Chinamil . org, organo dell’Esercito di liberazione popolare della Cina, tra le analisi fatte relative alla guerra russa in ucraina, ne riporta una che lega l’utilizzo dei satelliti civili Starlink alle operazioni militari e manifestando i timori di Pechino in materia.

Il 21 aprile, è stato lanciato un razzo Falcon 9 di SpaceX, inviando altri 53 satelliti internet Starlink nell’orbita terrestre bassa, portando il numero totale di satelliti Starlink a quasi 2.400.

Durante il conflitto tra Russia e Ucraina, SpaceX ha fornito servizi internet ad alta velocità all’Ucraina offrendo una ampio spettro di dispositivi di comunicazione satellitare. Oltre alle comunicazioni, Starlink, secondo gli esperti, il sistema potrebbe anche interagire con gli Uav e, utilizzando i big data e la tecnologia di riconoscimento facciale, potrebbe aver già svolto un ruolo nelle operazioni militari dell’Ucraina contro la Russia.

«SpaceX ha deciso di aumentare il numero di satelliti Starlink da 12.000 a 42.000: l’espansione incontrollata del programma e l’ambizione dell’azienda di utilizzarlo per scopi militari dovrebbero mettere in allarme la comunità internazionale», riporta il giornale militare.

«Pur sostenendo di essere un programma civile che fornisce servizi Internet ad alta velocità, Starlink ha un forte background militare, come dimostra il fatto che alcuni dei siti di lancio sono costruiti all’interno della base dell’aeronautica militare di Vandenberg e che l’interconnessione criptata tra i satelliti e i caccia dell’aeronautica è stata inclusa nei test di verifica tecnica», prosegue.

«Di fatto, Starlink ha collaborato più volte con l’esercito americano. Nel 2019, SpaceX ha ricevuto fondi dall’Aeronautica militare statunitense per testare la capacità dei satelliti Starlink di connettersi con gli aerei militari in modo criptato; nel maggio 2020, l’Esercito degli Stati Uniti ha firmato un accordo con SpaceX sull’uso della banda larga di Starlink per trasmettere dati attraverso le reti militari; nell’ottobre 2020, SpaceX si è aggiudicata un contratto da 150 milioni di dollari per lo sviluppo di satelliti per uso militare; nel marzo 2021, ha annunciato il suo piano di collaborazione con l’Aeronautica militare statunitense per testare ulteriormente l’Internet Starlink».

Le forze armate di Pechino rivelano quindi il loro timore che questa interconnessione, testata nel conflitto ucraino, possa essere utilizzata in un eventuale scenario cinetico nel Mar Cinese Meridionale se fosse attuata l’invasione di Taiwan.

«Una volta completati, i satelliti Starlink potranno essere equipaggiati con dispositivi di ricognizione, navigazione e meteorologia per migliorare ulteriormente la capacità di combattimento delle forze armate statunitensi in settori quali il telerilevamento di ricognizione, la trasmissione di comunicazioni, la navigazione e il posizionamento, l’attacco e la collisione e il rifugio spaziale. È chiaro che le applicazioni militari del programma Starlink daranno all’esercito americano un vantaggio sul futuro campo di battaglia e diventeranno un “complice” degli Stati Uniti per continuare a dominare lo spazio».

Per l’esercito cinese, quindi: «Il programma Starlink è un megaprogetto che tesse una nuova rete sulla terra. Sfidando le limitazioni geografiche e territoriali, fornisce servizi di accesso a Internet a banda larga senza fili – di qualità pari a quella terrestre – a bersagli in aria, in mare aperto, in alta montagna, nel deserto o in aree remote, con la possibilità di rivoluzionare il panorama Internet globale (…) SpaceX sta intraprendendo un movimento di chiusura nello spazio per assumere una posizione di vantaggio e monopolizzare le risorse strategiche 8…) Se e quando sarà profondamente integrato con la guida non pilotata, l’IoT, i dati cloud e la smart city, si espanderà in un’industria e in una catena di valore del tutto nuove, dando vita a una gigantesca biosfera Starlink e monopolizzando il futuro mercato delle applicazioni spaziali».

L’analisi del Pla conclude con una mossa politica che potremmo definire standard, oramai, e storica, l’attacco agli Usa: «È molto probabile che Starlink venga sfruttato dagli Stati Uniti, ossessionati dall’egemonia, per portare il mondo in un altro caos o in una calamità».

Antonio Albanese