Le esplosioni dei cercapersone, delle rado ricetrasmittenti e di altri oggetti di uso quotidiano in Libano sono uno di quegli eventi che cambiano dalle fondamenta il concetto di armi e di guerra nel XXI secolo, traportando un tema che era proprio della letteratura fantascientifica nella vita di quotidiana reale.
La capacità di comunicare con le diverse articolazioni di una struttura è sempre stata fondamentale per la guerra; comunicare rapidamente è ancora più importante man mano che la scala geografica della guerra si espande. e l’attenzione fino ad oggi si basava sulla parte soft della comunicazione, cioè sul messaggio, sulla sua affidabilità o meno, adesso dovrà porre attenzione anche alla parte hard: cioè alla struttura fisica con cui si comunica, che dovrà essere “affidabile”.
Trasformare gli strumenti di comunicazione e informazione quotidiani o i nuovi strumenti domotici in vere e proprie armi crea un nuovo tipo di paranoia e paura, riporta The Conversation.
Viviamo in un periodo in cui l’uso di tecnologie dirompenti è aperto a un numero crescente di organizzazioni e individui. Non sono più le grandi potenze ad avere tutto il potere tecnologico. Allo stesso tempo, in un’epoca di crescenti tensioni geopolitiche, potrebbero esserci leader mondiali che ritengono di poter testare le possibilità delle tattiche che i loro hacker ed esperti tecnologici hanno pianificato e sperimentato.
Nel 1999, due colonnelli dell’esercito cinese scrissero Guerra senza limiti, un libro sul carattere mutevole della guerra e della politica internazionale nell’era delle tecnologie digitali. Il concetto, mess in pratica l’11 settembre 2001 ad esempio, era la trasformazione delle cose comuni in armi da usare in guerra.
Resta da vedere se gli stati nazionali e le organizzazione non statali saranno in grado di tenere il passo con un panorama della sicurezza in continuo cambiamento. Siamo in un periodo di rapidi cambiamenti in una varietà di tecnologie emergenti.
Gli eventi in Libano non sono finiti e non sappiamo se ci saranno altri attacchi; per il momento, sembra che ci sia un divario digitale e geopolitico tra coloro che subiranno queste nuove tattiche in questa militarizzazione di tutto e coloro che saranno in grado di orchestrare tipi di attacchi sempre più creativi a distanza contro individui e organizzazioni.
Sono gli attori non statali che potrebbero non essere scoraggiati dall’usare questo tipo di attacco. Lo è stato ad esempio poco la crescita dell’utilizzo di droni aerei, terrestri e navi che ha modificato il concetto di guerra stesso. In tempi di cambiamenti rapidi e drammatici nell’intelligenza artificiale, nei droni, nei robot e negli attacchi informatici, l’unica certezza ad oggi è l’incertezza che tutti sperimentiamo quotidianamente.
Luigi Medici
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