GUERRA FUTURA. Cresce l’importanza dell’intelligence meteorologica

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La meteorologia e i relativi dati sono entrati nella guerra dell’informazione.

L’intelligence ambientale e i servizi militari meteorologici dell’USAF hanno dimostrato di essere «incredibilmente capaci di gestire un sacco di grandi dati e poi essere in grado di dargli un senso, capire come il tempo sta influenzando il processo decisionale avversario», riporta Defense News.

La 16a Air Force è stata creata nel 2019 ed è il primo comando di guerra delle informazioni Usaf; sotto questa unità sono passati il 557° Weather Wing insieme alle organizzazioni di intelligence, cyber e spettro elettromagnetico. Sono tre le missioni chiave nel contesto della guerra delle informazioni: identificare e creare spazio in più aree per garantire che le forze amiche possano operare con quasi impunità; prevedere il comportamento avversario in base alle condizioni ambientali; influenzare il comportamento avversario.

Da parte sua, la Marina ha anche integrato il meteo nelle sue attività di guerra dell’informazione con il Naval Meteorology and Oceanography Command.

La guerra dell’informazione, per la Us Navy, è non solo il riconoscimento di cosa sta succedendo al momento, ma anche di cosa si può prevedere nel futuro che possa permettere non solo di garantire la sicurezza delle flotte, ma anche massimizzare o ottimizzare la loro letalità e manovrabilità, sia nello spazio che nel tempo.

I dati meteorologici possono anche aiutare le forze alleate a prendere decisioni su risorse e operazioni. Da una prospettiva difensiva, può fornire alle unità informazioni su risorse o persone da spostare o evacuare – soprattutto se sono nel mezzo di una tempesta imminente – e quali piste sono inutilizzabili, o anche eseguire modelli per aiutare il recupero di risorse abbattute.

«La capacità di conoscere l’attuale ambiente dello spazio di battaglia meglio di chiunque altro è fondamentale (…) Se sappiamo cosa succederà nell’ambiente prima e più lontano dei nostri avversari, allora possiamo utilizzare la nostra flotta e le nostre forze congiunte in misura maggiore», prosegue Defense News.

I dati e le operazioni meteorologiche hanno anche una componente offensiva. L’idea è quella di scoraggiare l’avversario negando e proiettando informazioni che ingombrino il processo decisionale. In generale, questo supporto meteorologico può avvenire a tutti i livelli di scontro, da quello strategico a quello tattico.

Alcune di queste capacità e previsioni meteorologiche si estendono anche oltre i confini terrestri, visto che il sole emette particelle, elettroni e protoni che possono bombardare la Terra dallo spazio, a volte interrompendo le comunicazioni.

Luigi Medici