GRECIA. Trivelle in azione nello Jonio

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Un consorzio formato dalla statunitense Exxon Mobil, dalla francese Total e dalla greca Hellenic Petroleum si è aggiudicato l’appalto per la prospezione di petrolio e gas al largo della Grecia. Lo ha annunciato il ministero dell’Energia greco, ripreso da Reuters.

Il consorzio esplorerà due siti al largo delle coste occidentali e nord-occidentali di Creta. Le aree coprono rispettivamente 19.868 kmq e 20.058 kmq. La Grecia ha lanciato la gara d’appalto per i siti l’anno scorso dopo le manifestazioni di interesse del consorzio, in cui Exxon e Total detengono ciascuna il 40%. Il gruppo era l’unico offerente. Le autorizzazioni devono essere ratificate dal Parlamento prima dell’inizio dei lavori di prospezione. Exxon e Total stanno attualmente esplorando al largo di Cipro. La Hellenic Petroleum prevede la prima perforazione di prova nel Golfo di Patraikos, al largo della penisola del Peloponneso, nel 2019. Ha inoltre ottenuto l’autorizzazione per altri due blocchi onshore nella Grecia occidentale.

L’Ambasciatore degli Stati Uniti in Grecia, Jeoffrey Pyatt, ha salutato la decisione della Grecia, affermando in un tweet che si tratta di una “grande notizia” per la Exxon Mobil.

Oltre a Exxon e Total, l’israeliana Delek, l’italiana Eni e la statunitense Noble Energy stanno attualmente esplorando al largo di Israele o dell’Egitto, mentre l’esplorazione energetica sta prendendo piede nel Mediterraneo, con la Turchia che chiede di essere operativa in qualsiasi parte di quanto si trova al largo di Cipro e vuole che la propria nave per la ricerca energetica sia presente nella stessa area delle società internazionali autorizzate ad essere presenti perché aggiudicatarie delle licenze.

Il governo di Atene ha autorizzato la presenza di compagnie straniere, nonostante la sinistra radicale non voglia imprese straniere che operano in Grecia. Con le grandi scoperte di gas nel Mediterraneo orientale, riporta The National Herald, dove le compagnie straniere sono tenute lontano da navi da guerra turche dalle acque al largo di Cipro, nonostante siano autorizzate a trivellare, il governo greco si era da tempo detto pronto a iniziare la caccia di energia in acque in gran parte inesplorate. La Grecia occidentale infatti, è un’area sottoesplorata e i dati sul suo potenziale di idrocarburi sono molto scarsi. Atene ha descritto le aree al largo di Creta come «ad alto rischio e ad alto rendimento».

Lucia Giannini