Quattro passi per uscire dalla crisi greca

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GRECIA – Atene. 07/07/15. Secondo l’economista Jeffrey Sachs la Germania non ha imparato la lezione storica-economica. Sessanta anni fa fu lei a essere salvata e grazie a questo salvataggio ora è quello che è.

Ora lei vuole affossare la Grecia. Il fatto è che, spiega l’economista alla rivista rbcdaily.ru, questo sarà disastroso per l’intera Europa. Lo scontro scontro tra realtà (insolvenza della Grecia), con una politica di (pretese della Germania) ha portato la scorsa settimana al tracollo del sistema bancario greco. «Tuttavia, c’è ancora un modo per uscire da questa situazione difficile. Il debito della Grecia dovrebbe essere drasticamente ridotto e il Paese deve restare nella zona euro». Parola di Sachs. Secondo l’economista già dalla scorsa primavera la Germania era perfettamente a conoscenza della situazione delle casse di Atene ed erano già in molti a suggerire un alleggerimento del debito di Atene. Stati Uniti e FMI informalmente si schierarono in favore della Grecia, tuttavia, ha vinto la posizione della Germania, come accade di solito con i creditori. Secondo l’economista le pretese tedesche porteranno al default del paese, in modo particolare ha criticato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Il ministro tedesco, secondo l’economista, vuole costringere la Grecia ad accettare di ritirarsi dalla zona euro. Purtroppo per lui, la Grecia ha deciso diversamente. La Grecia vuole rimanere nella zona euro, con un carico di debito ridotto. «Questa posizione è economicamente ragionevole ed è protetto dalle convenzioni internazionali».
La scelta greca è dettata anche dal buon senso, uscire dalla zona euro potrebbe costare caro alla Grecia, ed è probabile che causerebbe il caos politico e sociale (e forse iperinflazione), nel cuore dell’Europa. Il valore del risparmio cittadini greci precipiterebbe se l’euro improvvisamente venisse convertito in dracme. La classe media scomparirebbe. Non solo, questa scelta non risolverebbe il problema del debito.
Atene ora, sempre secondo l’economista, deve cercare un accordo sulla riduzione coordinata del debito utilizzando una combinazione di bassi tassi di interesse (e fissi), riduzione del valore nominale del debito e un prolungamento della durata.
Ci sono molti precedenti di questo tipo. La ristrutturazione del debito sovrano è stato applicato centinaia, forse migliaia di volte, anche in Germania. Le richieste dure dei creditori del governo degli Stati Uniti verso la Germania dopo la prima guerra mondiale hanno contribuito all’instabilità finanziaria in Germania e in altri paesi europei e, indirettamente, hanno favorito l’ascesa al potere di Adolf Hitler nel 1933. Tuttavia, dopo la seconda guerra mondiale, la Germania ha avuto significative concessioni e ragionevoli da parte del governo degli Stati Uniti. L’utilizzo della ristrutturazione del debito è dunque una operazione molto utile non solo in Germania ma anche il mondo. Per la Grecia però ci sono ancora speranze. La ricetta di Sachs è semplice: quattro fasi. Primo: il popolo greco dovrebbe dire un fermo “no” al referendum ai creditori sui crediti (quello che è successo). In secondo luogo, la Grecia deve continuare a rifiutare per il servizio del debito estero per i creditori ufficiali fino a quando nei prossimi mesi non è raggiunto un accordo sulla sua ristrutturazione. Data la depressione economica, la Grecia dovrebbe utilizzare le sue risorse finanziarie per i pagamenti ai pensionati, e la fornitura di aiuti alimentari per le riparazioni di infrastrutture prioritarie, così come la liquidità diretta al sistema bancario. In terzo luogo, il primo ministro Alexis Tsipras dovrebbe utilizzare i suoi poteri di persuasione per spiegare alla gente, come ha fatto una volta il presidente americano Franklin Roosevelt, che l’unica cosa che hanno da temere – è la paura stessa. In particolare, il governo dovrebbe rendere chiaro a tutti i greci che i loro depositi in euro sono al sicuro e che il paese rimarrà nella zona euro, nonostante le false dichiarazioni rese da alcuni membri dell’Eurogruppo che vogliono la Grecia fuori dalla zona euro.
Infine, la Grecia e la Germania, dovrebbero accordarsi su un pacchetto di riforme economiche e sulla riduzione del debito. Nessun paese, tra cui la Grecia, non deve aspettarsi che la riduzione del debito sarà presentata su un piatto d’argento – la cancellazione deve essere guadagnata, giustificata da vere riforme in grado di ripristinare la crescita economica che sarà vantaggiosa per tutti debitori e creditori.
La riduzione del debito della Grecia, pur mantenendo il paese nella zona euro – è il modo corretto e reale per uscire dalla crisi, e può essere facile passare, raggiungimento di un accordo tra la Germania e la Grecia, in base al quale il resto dell’Europa sottoscriverà. Il risultato sarebbe una vittoria non solo per questi paesi, ma per l’economia mondiale. C’è da domandarsi come mai gli economisti di tutto il mondo occidentale, in modo particolare dagli Stati Uniti, siano così interessati a un piccolo Paese che per altro hanno ignorato da sempre. Una risposta potrebbe essere quella che la Grecia sta stringendo accordi economici-finanziari con la Cina e la Russia. Il primo ministro, Alexis Tsipras, sta infatti portando avanti le trattative con molti Paesi e nei giorni scorsi ha chiesto aiuto alle banche che andranno a comporre la banca per i Brics. Di certo la questione greca sarà seguita con attenzione perché rischia di essere l’inizio di un nuovo capitolo politico, quello mancante, della storia d’Europa.