GOLFO PERSICO. Tre petroliere sequestrate dagli iraniani. Nuova scintilla di scontri?

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Praticamente ignorati dal flusso mediatico mainstream dedicato alla guerra in Ucraina, tre sequestri di petroliere da parte dell’Iran nell’arco di 19 giorni, potrebbero segnare un punto di svolta nella presenza occidentale e americana in primis nel Golfo Persico.

La US Navy infatti potrebbe essere nuovamente coinvolta in una rischiosa missione di protezione dei trasporti commerciali nel Golfo dall’aggressione iraniana, secondo James Stavridis, già Saceur Nato e ammiraglio della Marina statunitense.

Stavridis ha scritto per Bloomberg Opinion, ripresa da BneIntelliNews: “Sebbene sia sempre importante lasciare che la diplomazia faccia un po’ di strada, non sarà tollerato che l’Iran si limiti a sequestrare navi commerciali che operano legalmente come merce di scambio per evitare le sanzioni. Prima gli Stati Uniti e i loro alleati lo comunicheranno direttamente e chiaramente a Teheran, meglio sarà. Altrimenti potremmo tornare a occuparci di convogli in Medio Oriente”.

Le navi sono «ancorate al largo delle coste iraniane vicino allo Stretto di Hormuz a Bandar Abbas, la base navale iraniana nel Golfo Arabico (…) Il governo di Teheran ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la Advantage Sweet, sequestrata il 27 aprile, ha urtato un’altra nave. Dall’analisi del sistema di tracciamento globale non risulta alcuna collisione di questo tipo e i proprietari negano. La nave trasportava greggio dal Kuwait per conto della Chevron. Questo sequestro sembra essere la risposta iraniana al recente fermo legittimo, per violazione delle sanzioni, di un carico di greggio iraniano sulla nave Suez Rajan al largo delle coste di Singapore. L’Iran probabilmente cercherà di negoziare il rilascio di Advantage Sweet in uno scambio con il petrolio della Suez Rajan.

Il caso del sequestro della Niovi, avvenuto il 3 maggio, è più oscuro. Sembra che la nave sia stata sequestrata nell’ambito di una controversia legata a operazioni petrolifere sul mercato nero. L’Iran ha affermato che il sequestro è stato effettuato in risposta a un’ordinanza del tribunale di Teheran, a seguito di un disaccordo commerciale. Come la Advantage Sweet, la Niovi è appesa all’ancora in attesa del suo destino».

Valutando il motivo per cui gli iraniani hanno condotto i sequestri di petroliere, Stavridis ha aggiunto: «Gli iraniani hanno usato queste tattiche ripetutamente per decenni ogni volta che sono insoddisfatti degli eventi globali o si arrabbiano quando vengono applicate sanzioni alle loro operazioni in qualsiasi parte del mondo. Di solito, i sequestri sono accompagnati dalla minaccia di ‘chiudere’ lo Stretto di Hormuz, all’estremità meridionale del Golfo, attraverso il quale transita quasi il 40% del petrolio mondiale».

Minacce come ricorda Stavridis reiterate durante l’Amministrazione Trump in più di una occasione e che hanno portato anche alla cattura di un equipaggio della stessa Us Navy in pattugliamento dell’area.

Stavridis aggiunge che se l’Iran continuerà a sequestrare navi commerciali «con impunità e zero giustificazioni, la comunità internazionale dovrà rispondere», ha concluso.

Le navi da guerra della Quinta Flotta statunitense sono basate in Bahrein. Tra queste ci sono cacciatorpediniere e incrociatori con missili guidati, oltre a portaerei nucleari a rotazione. Secondo Stavridis, sono disponibili anche dragamine. L’aeronautica statunitense ha una presenza sostanziale nel Golfo, nella base aerea di Al Udeid, in Qatar. È sede del 379° Expeditionary Air Wing.

Inoltre, prosegue Stavridis «anche gli alleati dell’America dispiegano spesso navi da guerra nella regione e sarebbero probabilmente disposti a partecipare alle operazioni di convoglio se necessario, soprattutto i britannici, che hanno una profonda esperienza nella regione. Anche un gruppo di spedizione della Royal Air Force è basato ad Al Udeid e opera costantemente con le forze statunitensi di stanza lì».

Antonio Albanese

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