
Più di 3.000 soldati statunitensi sono arrivati nel Golfo Persico, la tensione nella regione si sta alzando. I Pasdaran, hanno rilasciato una dichiarazione minacciando di “ritorsioni in natura” se gli Stati Uniti inizieranno a sequestrare navi iraniane.
Gli Stati Uniti hanno fatto una esercitazione navale in cui si praticava la distruzione di una portaerei, di un incrociatore e di navi da guerra americane, ma questa parte – secondo fonti iraniane – non fu particolarmente mostrata. In un post iraniano si legge: «Le esercitazioni dell’aeronautica avevano aspetti importanti che l’organismo di ispezione e protezione dell’esercito non ha pubblicato per ragioni a loro più note».
La seconda esercitazione è stata eseguita della Marina Militare del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche. In queste esercitazioni, l’IRGC ha voluto rispondere alle esercitazioni statunitensi. Nello stesso account si legge: «Nell’ambito di questi esercizi si sono svolti importanti esercizi che, purtroppo, non sono stati trattati dai media».
Non solo, i Pasdaran hanno avuto una fornitura di nuove attrezzature alla Marina dell’IRGC, in cui sono stati consegnati a Nedsu missili di diversa portata insieme ad UAV con capacità subacquee. E in un secondo momento sono arrivati i missili Nasir e Kadir.
A partire dal nove agosto, i media iraniani hanno cominciato a fare la conta e a divulgare le presenze statunitensi nei pressi dei confini iraniani.
Il think tank, US Institute for Peace (USIP) ha pubblicato una mappa che stima le forze statunitensi a 2.500 truppe in Turchia, 2.500 truppe in Iraq, 500 truppe in Siria, 3.000 truppe in Giordania, 13.500 truppe. in Kuwait e 5.000 truppe in Bahrain, 8.000 truppe schierate in Qatar, 2.700 truppe in Arabia Saudita, 600 truppe in Oman e 3.500 truppe negli Emirati Arabi Uniti.
A concludere la scia di messaggi tra Teheran e Washington il l’Iran il 10 agosto ha recentemente presentato il suo missile da crociera supersonico chiamato “Ya Ali”.
Questo missile da crociera supersonico con una gittata di 700 km e una testata del peso di 200 kg è del tutto unico e può essere lanciato sia da terra che dall’alto. Ad esempio, da un jet da combattimento, un elicottero o persino un drone. A questo si aggiunga la presentazione del missile anti-nave Abu Mahdi con una gittata di 1.000 km, l’Iran in poche parole vuole dimostrare che questa tecnologia alata è stata istituzionalizzata nella struttura principale dell’esercito iraniano. Ed ora i nuovi missili da crociera con una gittata di 600 km vengono presentati anche sulle navi da guerra iraniane. Come a dire agli USA. Noi siamo pronti.
Luigi Medici