In base ai risultati dell’ormai settima rilevazione MOPAmbiente condotta da Gfk Eurisko nel febbraio 2012, integrati con indicazioni di ricerca provenienti da database appartenenti alla stessa società, emergono significativi comportamenti ed attitudini dei cittadini rispetto alle tematiche di sensibilità ambientale.
L’opinione pubblica italiana, pur mostrando una leggera flessione rispetto al picco riscontrato nel 2008 prima dell’esplodere della tematica legata alla crisi economica mondiale, sembra confermare la sua elevata attenzione rispetto alle tematiche ambientali. L’“Indice di sensibilità” elaborato da GfK Eurisko, che racchiude la propensione ad informarsi e discutere di tematiche ambientali, la percezione della propria attenzione all’ambiente e il contributo del singolo cittadino alla riduzione dell’inquinamento, si è attestato per l’anno corrente a 67/100. Andando a scomporre il dato è possibile riscontrare al suo interno una doppia dinamica. Da un lato, la quota di italiani che parlano, leggono o seguono programmi che trattano di temi ambientali è in generale diminuzione, restringendosi alle cosiddette élite culturali e alle nuove generazioni. Dall’altro, cresce la sensibilità individuale e la convinzione di poter contribuire anche come singoli cittadini alla riduzione dell’inquinamento, con particolare accento in questo caso sulle persone con un maggiore livello di istruzione e sulle donne. Coerentemente con la diffusa consapevolezza di autoefficacia delle proprie azioni, gli italiani dichiarano il loro impegno nei confronti dell’ambiente indirizzando i propri sforzi verso un’attenzione quotidiana nel ridurre gli sprechi. In tempo di crisi infatti, la diffusione di comportamenti virtuosi sembra apparire eticamente giusta ed economicamente conveniente. Ampliando la prospettiva alla responsabilità dei politici sulle tematiche ambientali, nonostante GfK Eurisko riscontri una crescente rilevanza attribuita dai cittadini alla lotta all’inquinamento nell’auspicio diventi una priorità nell’agenda della classe dirigente; in termini tendenziali, non si può far a meno di registrare una progressiva perdita di centralità della tematica ambientale tra le priorità politiche, dove nel tempo, oltre al trend decrescente, sarà necessario anche verificare la longevità del rimbalzo di interesse avvenuto nel 2011 come probabile effetto dell’emergenza nucleare di Fukushima. D’altra parte, oltre al dato relativo all’opinione ed in parziale contrasto con esso, i ricercatori di GfK Eurisko ritengono significativo sottolineare la rilevanza del supporto della politica in termini di facilitazioni e progressiva diffusione della raccolta differenziata in Italia, come effetto di una precisa e determinata azione normativa mirata alla sostenibilità ambientale. In crescita e oggetto di maggiore articolazione, sono anche le aspettative nei confronti della responsabilità sociale delle imprese. In questo settore, alle aziende sono richiesti da parte dei cittadini innanzitutto il rispetto per la loro salute, per l’ambiente e per la società nel suo complesso. In secondo luogo, ma non meno importante, viene l’attenzione per i propri dipendenti, per le normative vigenti e per i consumatori. Maggiori aspettative dei consumatori nei confronti della responsabilità sociale d’impresa, che si accompagnano ad una maggiore incidenza del parametro di sostenibilità nelle scelte di acquisto. In conclusione, GfK Eurisko ha riscontrato come l’attuale crisi economica agisca settorialmente in una duplice direzione rispetto alla sensibilità ambientale degli italiani. Da un lato, sembra schiacci le sensibilità di tipo valoriale verso l’ambiente sotto il peso di una crescente focalizzazione sugli aspetti di economia domestica e di mera gestione del denaro. Dall’altro tuttavia, la stessa priorità economica indurrebbe i cittadini ad una riflessione concreta sulle forme e sulle modalità di risparmio legate ai consumi dell’energia, nonché ad una maggiore sensibilità verso il riciclaggio dei materiali, dunque, di ritorno, alle tematiche ambientali. L’ambiente è pertanto una delle aree sulle quali le strategie di risparmio, di riutilizzo e di moderazione, tipici di una crisi, trovano il loro potenziale sfogo; creando non solo innovazione, ma anche ingenerando un impatto diretto sui comportamenti concreti dei cittadini, in una diretta correlazione tra “economia” ed “ecologia”. Di certo arrivare alla consapevolezza grazie ad una crisi, non è nelle intenzioni la maniera maggiormente auspicabile; tuttavia essa si starebbe rivelando efficace nei suoi effetti di creazione di sensibilità socio-politica e di ideazione di strategie ambientali concrete e sostenibili.