
Il vice primo Ministro e ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi ha dichiarato lunedì a Damasco che il suo paese vuole vedere il confine con la Siria libero dal traffico di droga.
Il funzionario giordano era nella capitale siriana per incontrare il leader de facto della Siria Ahmad Al Shara. È il funzionario arabo di più alto rango a visitare il paese vicino dopo il rovesciamento del precedente regime due settimane fa, riporta The National.
Il flusso transfrontaliero di droga è stato una minaccia importante per la sicurezza nazionale in Medio Oriente. Captagon del valore di miliardi di dollari ha attraversato la Siria verso altri paesi arabi attraverso la Giordania ogni anno dal 2018. Nel 2021, si stima che il regime siriano abbia guadagnato più di 5 miliardi di dollari dalla vendita di Captagon.
Ma la produzione di droga in Siria si è praticamente fermata dopo la cacciata del regime di Bashar Al Assad, riporta The National citando un funzionario giordano e uno europeo. “Vogliamo che quel confine sia stabile, libero da organizzazioni terroristiche, libero dal contrabbando di droga e di armi”, ha detto il signor Safadi a Damasco. “La sfida rimane mentre i tentativi di contrabbando continuano”, ha aggiunto.
I cartelli legati alla Quarta divisione corazzata dell’esercito siriano e agli ausiliari sostenuti dall’Iran ne hanno consentito la diffusione. Era una fonte importante di reddito per l’élite al potere a Damasco, per Hezbollah e altri sostenitori non statali del regime, secondo i funzionari della sicurezza regionale.
Il flusso di droga è stato uno dei motivi principali per cui i paesi arabi hanno posto fine alle ostilità con Bashar Al Assad tre anni fa e hanno normalizzato i legami con il suo governo, cercando la cooperazione nella lotta all’operazione di contrabbando.
Hayat Tahrir Al Sham, che ha guidato l’avanzata dei ribelli che ha deposto il signor Al Assad, ha stabilito il controllo militare sui principali valichi di confine con la Giordania e il Libano mentre consolida il controllo in Siria. Riguardo alla questione dell’invasione israeliana della Siria, il funzionario giordano ha affermato che le azioni di Israele rappresentano una “violazione della sovranità siriana” e che “dovrebbe ritirarsi” dai territori siriani recentemente occupati.
Lucia Giannini
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/