GIAPPONE. Trump dimentica Pearl Harbour e sale sulle portaerei giapponesi

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Le prossime scadenze elettorali di Shinzo Abe e rinnovati guai interni di Donald Trump, potrebbero trarre giovamento reciproco dalla visita di Trump in Giappone iniziata il 25 maggio. La visita dei due leader alla nave da guerra giapponese, oltre che avere contorni controversi sia a Tokyo che a Washingotn, potrebbe avere delle conseguenze geopolitiche non indifferenti nell’area.

Se gli Stati Uniti dovessero ritornare a seguire una linea intransigente verso la Corea del Nord, il governo nipponico di Abe si troverebbe nella giusta posizione per seguire al meglio Trump. Nell’incerto scenario di sicurezza regionale, viste el criticità nel Mar Cinese Meridionale e quale relative alle isole contese tra CInae Giappone, una visita congiunta alla “portaelicotteri” Kaga sarà probabilmente il momento clou del viaggio di Trump, riporta Asia Times.

La designazione della Kaga come “cacciatorpediniere portaelicotteri” è una classificazione che aggira di fatto i limiti della costituzione pacifista del Giappone.

Con uno Shinzo Abe desideroso di restituire al Giappone la sua passata grandezza di potenza militare oltre che economica, la Kaga rappresenta un “Piano B” per la sua amministrazione. Se il “Piano A”, cioè la revisione dell’articolo 9 della Costituzione giapponese, che limita armi e dispiegamenti, fallisse politicamente, il “Piano B” è semplice: basta ignorare di fatto l’articolo9.

In realtà il Kaga è una piccola portaerei, una classe di navi proibita per Tokyo dopo la sconfitta della Seconda guerra mondiale; ora si sta vedendo se la Kaga sarà in grado di schierare i jet stealth F-35. La Kaga da 19.500 tonnellate, e la nave gemella Izumo, sono sì piccole rispetto alle portaerei Usa, ma se, come sembra altamente probabile, si dimostrerà possibile utilizzarli come piattaforme di volo per gli F-35, diventeranno potenti strumenti di proiezione di potenza.

C’è poi da tenere in considerazione anche la questione del nome del vascello nipponico: la precedente portaerei di nome Kaga faceva parte della task force giapponese che colpì Pearl Harbor nel 1941 e che fu pi affondata nella Battaglia delle Midway dagli americani, con gravi perdite. Tutto il quadro storico  rischia di essere diplomaticamente ignorato, con tutte le conseguenze del caso.

L’approvazione di Trump alla rinascita della potenza marittima giapponese potrebbe dare forza politica ad Abe nella sua battaglia per la revisione costituzionale e invierà anche un chiaro messaggio alla Cina che, con la sua flotta in rapida crescita, le isole del Mar Cinese Meridionale e le nuove capacità dei suoi fanti di mare, sta affermando il suo dominio nelle acque asiatiche.

Qui sia andrebbe ad inserire il Giappone: anche se Tokyo non crea una marina di portata mondiale, può comunque proiettare potenza sotto la categoria della “difesa avanzata” nelle acque asiatiche. La Kaga ha già attraversato il Mar Cinese Meridionale e la posizione geografica e la postura muscolare del Giappone lo rendono unico tra gli alleati statunitensi in Asia orientale.

Il potenziamento della forza marittima nipponica dimostra che Tokyo non solo è disposta, ma anche sempre più ben equipaggiata, ad essere il principale partner in Asia orientale per Washington nella regione.

 

Antonio Albanese