GIAPPONE. Tokyo vuole creare la counter-intelligence industriale

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Il governo giapponese vuole creare un’unità di spionaggio industriale per cercare di impedire i furti dei segreti relativi alle tecnologie avanzate sviluppate da aziende del paese. Secondo Nikkei Asian Review, il Partito Liberale Democratico, guidato da Shinzō Abe, sta formulando una lista di raccomandazioni volte a prevenire lo spionaggio industriale contro le aziende giapponesi.

Il presidente Abe, che si dice sia un fanatico della tecnologia, probabilmente sosterrà a quanto pare la creazione di una nuova agenzia o unità di sicurezza per analizzare e investigare «questioni di sicurezza economica».

Il Giappone non ha attualmente nessuna agenzia specializzata nel controspionaggio industriale, a differenza della CIA negli Stati Uniti e dell’MI6 del Regno Unito. Le autorità giapponesi sembrano essere particolarmente preoccupate per le spie cinesi. Come riporta Nikkei, una spia cinese è stata catturata un paio di anni fa mentre cercava di convincere un dipendente della Ge Aviation a scaricare documenti su un disco rigido portatile. Si trattava di Yanjun Xu, un vice direttore della divisione della provincia di Jiangsu del ministero della Sicurezza di Stato, l’agenzia di intelligence cinese, arrestato dopo aver organizzato un incontro con il dipendente della Ge Aviation.

Tuttavia, lo spionaggio industriale non è una novità, e i cinesi non sono gli unici a cercare di rubare segreti e clienti ai rivali. Molte aziende grandi e piccole hanno storie di spionaggio. Possono percepire che le loro comunicazioni vengono intercettate e lette, e qualsiasi potenziale cliente che cercano di vendere per essere effettivamente dirottato da aziende concorrenti. Ci sono molti esempi di spionaggio industriale negli ultimi decenni, e i giapponesi stessi non sono degli angeli.

L’Ufficio del Direttore dei Servizi Segreti Nazionali degli Stati Uniti riconosce che «La Cina e la Russia non sono gli unici autori di spionaggio contro le informazioni e le tecnologie economiche sensibili degli Stati Uniti (…) Alcuni alleati statunitensi abusano dell’accesso che è stato loro concesso per cercare di raccogliere clandestinamente informazioni critiche che possono utilizzare per il proprio vantaggio economico o politico».

Tuttavia, dato che la Cina è l’attuale spauracchio degli Stati Uniti, il DNI ha indicato cinque aziende come “minacce” alla catena di approvvigionamento del Paese: Huawei; Zte Corporation; Hytera Communications; Hanghzou Hikvision; Dahua Technology Company. Il Dni afferma che attualmente sta cercando di prevenire «gli sforzi stranieri per sovvertire la catena di approvvigionamento degli Stati Uniti e per responsabilizzare i responsabili federali degli acquisti e dei contratti che condividono la responsabilità di proteggere la catena di approvvigionamento federale».

Il Giappone, nel frattempo, ha intensificato i suoi sforzi per potenziare le sue capacità di intelligence. Una delle iniziative che ha preso è quella di candidarsi a diventare membro del gruppo “Five Eyes”, che comprende Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada e Nuova Zelanda.

Lucia Giannini