GIAPPONE. Tokyo riapre con cautela per dare linfa all’economia

892

L’economia giapponese si sta riaprendo con cautela, con restrizioni di carattere sociale per la pandemia di coronavirus. Il delicato “nuovo normale” equilibrio che si sta verificando in tutto il mondo è precario ma imperativo per il Giappone, la cui economia, a lungo stagnante, ha bisogno del turismo, delle esportazioni e di piccole imprese fiorenti per evitare di scivolare in una recessione più profonda.

L’economia giapponese stava già soffrendo per l’aumento delle tasse dell’anno scorso, e, sebbene le restrizioni del Giappone in materia di coronavirus non siano mai state così severe come i blocchi negli Stati Uniti, in Europa e in alcune altre parti dell’Asia, i danni sono stati comunque considerevoli.

Poi le esportazioni di auto verso gli Stati Uniti e l’Europa sono crollate quando il coronavirus ha colpito. È, quindi, improbabile che la spesa dei consumatori si riprenda rapidamente, riporta l’irlandese BreakingNews.

Un ritorno ai livelli pre-pandemici dell’attività economica non è previsto per il Giappone fino al 2023, un anno dopo una probabile ripresa negli Stati Uniti. Anche se le aziende chiuse stanno riaprendo, sono consentiti meno posti a sedere in teatri, eventi e bar.

Gli impiegati mascherati scrutano da dietro le tende di plastica nei negozi dove le temperature sono controllate e le mani disinfettate all’ingresso; il baseball si gioca con tribune vuote. Le maschere, già indossate da molti giapponesi a causa di un’allergia quasi nazionale al polline di cedro, sono il codice di abbigliamento ovunque.

Le esportazioni e le importazioni del Giappone sono precipitate. La terza economia mondiale ha subito una contrazione per due trimestri consecutivi ed è già ufficialmente in recessione. Le Olimpiadi di Tokyo, il grande simbolo della speranza per l’economia, sono state rimandate al prossimo anno, costando miliardi di dollari alla capitale, anche se l’importo esatto non è stato reso noto.

Il governo ha annunciato 230 trilioni di yen come stimolo per convincere i consumatori a spendere. Con circa mille morti legate al coronavirus, il Giappone è stato risparmiato dai massicci decessi che hanno travolto l’Italia, la Spagna, gli Stati Uniti, il Brasile e la Russia.

Ma i critici temono che la spinta del governo ad allentare le precauzioni sia dovuta alla scelta dell’economia piuttosto che alle preoccupazioni sanitarie.Questo include il rilancio del turismo: il governo sta valutando la possibilità di riaprire i viaggi da e per i Paesi in cui i casi di coronavirus sono relativamente limitati e paragonabili a quelli del Giappone, come l’Australia, la Nuova Zelanda, il Vietnam e la Thailandia.

Secondo l’Organizzazione Nazionale Giapponese del Turismo, i 1.700 visitatori in Giappone nel mese di maggio sono diminuiti del 99,9% rispetto all’anno precedente, e la cifra più bassa da quando il governo ha iniziato a tenerne il conto nel 1964.

Negli ultimi anni il Giappone ha attirato circa 30 milioni di visitatori dall’estero, soprattutto dalla Corea del Sud e dalla Cina. I viaggi all’interno del Giappone sono stati temporaneamente ridotti sotto l’”emergenza” governativa per frenare la diffusione del virus, ma ora sono incoraggiati.

Tommaso dal Passo