GIAPPONE. Tokyo difenderà Taiwan assieme agli USA. Pechino è avvertita

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Le autorità giapponesi, sempre più preoccupate dalla determinazione della Cina di invadere e “riunificare” con la forza Taiwan, hanno chiesto ai funzionari americani di condividere i piani degli Stati Uniti per difendere Taiwan.

Come riporta il Financial Times, l’obiettivo era che le forze armate statunitensi e giapponesi, alla fine, scrivessero un unico piano integrato per un’emergenza Taiwan. La geografia della regione del Pacifico occidentale detta essenzialmente il ruolo che il Giappone avrebbe in una difesa alleata di Taiwan.

Apparentemente i leader giapponesi si sono rassegnati alla guerra nel caso in cui la Cina invada Taiwan e c’è una crescente probabilità che lo facciano, alla luce dei toni usati da Tokyo: «Siamo una famiglia con Taiwan», ha detto Yasuhide Nakayama, ministro della Difesa giapponese, la scorsa settimana. L’integrità di Taiwan «è chiaramente legata alla protezione di Okinawa» e quindi della base aerea di Kadena; Okinawa e Taiwan sono «un po’ come il naso e gli occhi, molto vicini», ha detto Nakayama.

Se le truppe giapponesi si unissero agli americani nella lotta per Taiwan, aggiungerebbero massa alla forza d’intervento. Da sola, la flotta americana del Pacifico, con le sue circa 200 navi da combattimento, è più piccola della flotta cinese con le sue 360 navi.

Aggiungete la flotta giapponese all’americana, e le due parti sono all’incirca uguali per numero di scafi. La marina militare giapponese è pesantemente armata. La flotta di Tokyo opera 36 moderni cacciatorpediniere e fregate, molti dei quali con sistemi di combattimento Aegis, più 22 dei più grandi sottomarini d’attacco diesel-elettrici del mondo, riporta Forbes.

Inoltre, la marina giapponese è ha convertito due delle sue portaelicotteri in portaerei che imbarcano jet stealth F-35B. Queste portaerei potrebbero dimezzare il numero di navi a grande ponte che una flotta combinata Usa-Giappone potrebbe realisticamente proiettare nel Pacifico occidentale.

È chiaro dove il Giappone concentrerebbe le sue operazioni come parte di una forza alleata che difende Taiwan nell’area dello stretto di Miyako, un passaggio tra Okinawa e Miyakojima, isola giapponese che si trova ameno di 450 km da Taiwan.

Per molto tempo, il piano della Cina per invadere Taiwan è stato semplice: bombardare l’isola e poi far navigare quanti più trasporti possibili attraverso lo stretto di Taiwan, fino alle spiagge del sud-ovest di Taiwan. Ma un attacco diretto sarebbe senza dubbio un bagno di sangue. Sempre più spesso, la marina e l’aeronautica cinese stanno esplorando approcci indiretti per ammorbidire la resistenza di Taipei.

Ci sono due modi per le forze cinesi di uscire nel Mar delle Filippine. Uno, potrebbero volare o navigare intorno alla parte meridionale di Taiwan attraverso lo stretto di Bashi, a sud-est dell’isola: si tratta di un’operazione rischiosa. Taiwan sta costruendo una forza di più di 200 caccia F-16 nuovi e aggiornati. L’altra opzione è quella di passare lo stretto di Miyako. Questo è esattamente ciò che la portaerei cinese Liaoning ha fatto in aprile, nei primi giorni del suo dispiegamento nei mari delle Filippine e della Cina meridionale, attentamente monitorato.

Se il Giappone si unisse alla guerra per Taiwan, potrebbe trasformare lo stretto di Miyako in una delle vie d’acqua più pericolose del mondo. Tokyo ha fortificato le isole intorno allo stretto di Miyako con nuovi radar e missili antinave e sta comprando jet F-35B.

La dottrina di guerra della marina giapponese si concentra sulla difesa dello stretto. I sottomarini rimarrebbero in attesa delle navi cinesi. Gruppi da battaglia, protetti dai nuovi portaerei giapponesi, aggiungerebbero i loro missili antinave e terra-aria alle difese dello stretto di Miyako.

Una chiara volontà del Giappone di inviare le sue truppe in battaglia su Taiwan potrebbe complicare gravemente la pianificazione cinese. Forse al punto da rendere un’invasione inaccettabilmente rischiosa. Questo è il senso della nuova volontà di Tokyo di discutere almeno un ruolo attivo nella difesa di Taiwan: «Dobbiamo mostrare la deterrenza alla Cina» ha detto Il Ministro nipponico.

Luigi Medici