
Il Giappone prevede di aggiungere 6,75 miliardi di dollari alla sua spesa militare annuale, che già è da record, in una corsa al rafforzamento delle difese aeree e marittime, poiché Tokyo è sempre più preoccupata per le minacce poste dalla Cina e dalla Corea del Nord.
Il governo del primo Ministro Fumio Kishida ha approvato la scorsa settimana questa spesa aggiuntiva come parte di un bilancio supplementare. Mentre tali aggiunte alla spesa per la difesa sono comuni, i 774 miliardi di yen che i legislatori saranno chiamati ad approvare sono il più grande importo mai visto, secondo il ministero della Difesa giapponese, riporta Reuters. «Poiché l’ambiente di sicurezza intorno al Giappone peggiora ad una velocità senza precedenti, il nostro compito urgente è quello di accelerare l’attuazione di vari progetti», ha detto il ministero della Difesa nella sua proposta di spesa.
Questo incremento permetterà al Giappone, tre mesi prima del previsto, di aggiornare i lanciatori di missili terra-aria sulle isole ai margini del Mar Cinese Orientale e le batterie di missili Patriot PAC-3 altrove che sono l’ultima linea di difesa contro qualsiasi testata nordcoreana in arrivo.
La crescente pressione della Cina su Taiwan sta causando molto nervosismo politico in Giappone, perché il controllo dell’isola da parte di Pechino porterebbe le forze cinesi entro circa 100 chilometri dal territorio nipponico e minaccerebbe le principali rotte commerciali marittime che forniscono al Giappone petrolio e altri beni. Inoltre fornirebbe alla Cina delle basi per un accesso illimitato al Pacifico occidentale.
La spesa extra permetterà anche al Giappone di acquisire più rapidamente missili antisommergibile, aerei da pattugliamento marittimo e jet militari da carico, ha detto il ministero della Difesa.
La spesa militare aggiuntiva arriva dopo che il partito al governo di Kishida a ottobre ha incluso l’obiettivo di quasi raddoppiare la spesa per la difesa al 2% del prodotto interno lordo nelle promesse elettorali.
Per decenni il Giappone si è attenuto alla politica di mantenere la spesa per la difesa entro l’1% del Pil, alleviando la preoccupazione sia in patria che all’estero per qualsiasi revival del militarismo che ha portato il Giappone nella Seconda guerra mondiale.
Il piano di spesa aggiuntivo approvato dal governo Kishida include anche pagamenti anticipati agli appaltatori della difesa per le attrezzature e per aiutarli ad affrontare le interruzioni subite dalla pandemia di coronavirus che hanno danneggiato le loro finanze.
La spesa supplementare proposta, combinata con le spese per la difesa approvate per l’anno fino al 31 marzo, ammonta a circa l’1,3% del Pil del Giappone.
Antonio Albanese