GIAPPONE. SDF usa porti e aeroporti civili in caso di invasione a Taiwan

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Il Giappone intende rendere più facile per le Forze di Autodifesa l’uso di porti e aeroporti civili in tempo di pace entro marzo 2024.

Si tratta di una decisione pensata per consentire al Paese di rispondere rapidamente a un’emergenza a Taiwan o ad altre contingenze.

Il governo rivedrà la sua politica sull’uso delle strutture portuali, che si basa sul Port and Harbor Act e su altre leggi, per includere disposizioni per l’uso da parte delle Forze di Autodifesa.

Questa revisione arriva mentre il Giappone si trova ad affrontare le pressioni per migliorare la propria preparazione in seguito all’invasione russa dell’Ucraina e al crescente rischio di uno scontro militare su Taiwan. Il governo nipponico ritiene che se le Forze di Autodifesa possono dispiegare unità presso strutture civili, oltre alle proprie basi, in vista di una contingenza, ciò rafforzerà la deterrenza e consentirà una rapida risposta in caso di scontri.

Se dovesse verificarsi una contingenza a Taiwan, la Cina potrebbe schierare le proprie forze nelle acque vicine a Taiwan prima dell’inizio della guerra, mentre le Forze di Autodifesa e le forze statunitensi si preparerebbero probabilmente inviando un gran numero di truppe nell’area.

Se le basi delle Forze di autodifesa non fossero sufficienti, l’uso di strutture civili sarebbe un’opzione. Il governo prevede di utilizzare strutture nel sud-ovest del Paese, vicino allo Stretto di Taiwan.

Al momento non esistono disposizioni legali che consentano alle Forze di Autodifesa di utilizzare strutture civili in tempo di pace. Quando le Forze di autodifesa utilizzano porti e aeroporti civili per l’addestramento, devono ottenere il permesso dai governi locali e seguire determinate procedure. Quando l’ottenimento di tale permesso è difficile, l’addestramento viene talvolta modificato, secondo il ministero della Difesa giapponese.

Riferendosi agli aeroporti e ai porti che potrebbero essere utilizzati dalle Forze di autodifesa, il rapporto di un gruppo di esperti sull’aumento del bilancio della Difesa ha sottolineato che «è importante che l’intero governo si prepari in tempo di pace per anticipare le contingenze (…) È anche vero che alcuni governi locali sono riluttanti a permettere alle Forze di autodifesa di utilizzare le strutture civili».

In risposta a questi ostacoli, il governo prenderà in considerazione la possibilità di rivedere la politica di base definita dal ministro del Territorio, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo per l’uso delle strutture, consentendo alle autorità di richiederne l’uso da parte delle Forze di Autodifesa, anche in tempo di pace, se necessario. Inoltre, alcuni membri del governo riterrebbero che in futuro dovrebbero essere incluse anche disposizioni per l’uso di strutture civili da parte delle forze statunitensi.

Durante l’anno fiscale che inizierà ad aprile 2023, il governo istituirà un consiglio interministeriale per decidere i porti e gli aeroporti che le Forze di autodifesa utilizzeranno in tempo di pace. Inoltre, prenderà in considerazione la possibilità di rinnovarli per facilitarne l’utilizzo da parte delle Forze di Autodifesa.

Luigi Medici

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