GIAPPONE. Pyongyang ci può colpire con testate nucleari

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Il governo giapponese avrebbe intenzione di dichiarare nel suo Libro Bianco annuale sulla difesa che la Corea del Nord è in grado di attaccare il Giappone con armi nucleari, chiarendo la minaccia militare che rappresenta, riporta Kbs.

Inoltre, secondo Nhk, la tv giapponese, il 21 maggio, il ministero della Difesa giapponese ha scritto nella bozza del Libro Bianco che sembra che il Nord abbia già la tecnologia per attaccare il Giappone caricando armi nucleari su missili balistici. 

Il rapporto dice che i missili balistici a corto raggio che la Corea del Nord ha testato dal maggio 2019 volano su un’orbita più bassa rispetto ai missili convenzionali, il che significa che possono sfuggire ai sistemi di difesa. 

Il rapporto 2020 è anche degno di nota in quanto menziona direttamente la capacità del regime di attaccare il territorio nipponico. 

La bozza 2020 si è spinta oltre rispetto al Libro Bianco sulla difesa dell’anno scorso, che metteva in evidenza lo sviluppo della Corea del Nord di testate nucleari più piccole. Nhk ha detto che il documento della Difesa dovrebbe essere approvato dal gabinetto giapponese e reso pubblico già a luglio.

Nel 2019, sulla Corea del Nord, il Libro Bianco aveva riconosciuto che le attività militari nordcoreane rappresentano «gravi e imminenti minacce alla sicurezza del Giappone», insistendo sul fatto che non c’era stato «nessun cambiamento essenziale» nelle capacità nucleari e missilistiche di Pyongyang, e che Pyongyang aveva «già miniaturizzato con successo le armi nucleari per montare le testate dei missili balistici».

Secondo il documento 2019, Tokyo ha aumentato la spesa militare di un decimo negli ultimi sette anni per contrastare i progressi militari di Pechino e Pyongyang, che hanno incluso l’utilizzo di sistemi di difesa aerea costruiti negli Stati Uniti per proteggere il Giappone dai missili nordcoreani che possono essere armati con testate nucleari.

Pyongyang aveva effettuato nel 2019 lanci di missili a corto raggio in risposta al rifiuto degli Stati Uniti di prendere misure per stilare un accordo sulla denuclearizzazione con Pyongyang, che insisteva e lo fa ancora sul fatto che Washington deve anche declassare la sua enorme presenza militare vicino alle sue acque. 

Tommaso dal Passo