GIAPPONE – Tokyo 20/09/2015. La Camera alta del parlamento giapponese il 18 settembre ha approvato la legge che consente alle forze armate del paese di combattere all’estero per la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale.
È la fine della costituzione pacifista uscita dalla sconfitta della Seconda guerra mondiale.
Secondo l’emittente Nhk, la Camera ha votato a favore con una vasta maggioranza in sessione plenaria a tarda notte, nonostante gli sforzi dell’opposizione per bloccare il voto. Fuori dal parlamento non sono mancate le proteste: fino a 40mila cittadini si erano riuniti per protestare contro la legge. La nuova normativa, abolendo l’articolo 9 della Costituzione giapponese che rinuncia all’uso della forza nelle risoluzione delle controversie internazionali, permette alla Self-Defense Force riessere inviata all’estero in missioni militari anche “offensive”. Secondo la legge, lo scopo è quello di difendere i paesi alleati, anche se il Giappone non viene attaccato direttamente. Segnerà, di conseguenza, anche l’abolizione di una serie di restrizioni per i militari alla partecipazione alle missioni Onu in tutto il mondo. Un recente sondaggio della Kyodo ha rivelato che il 46,4 per cento della popolazione è contro la linea politica del gabinetto Abe, mentre il 43,2 per cento è a favore.