GIAPPONE. Meno straordinari, più shopping e sesso

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Il governo nipponico ha lanciato la campagna “Premium Friday”, incoraggiando le imprese a lasciare che i lavoratori finiscano i loro turni di lavoro presto l’ultimo venerdì del mese in modo da fare shopping e avere denaro per il tempo libero allo scopo di contribuire a rafforzare l’economia.

L’iniziativa fa parte di una più ampia spinta dall’Amministrazione Abe di ridurre l’orario di lavoro, dopo diversi casi di “morte da superlavoro”.
Oltre a pensare al benessere personale dei lavoratori, il governo ha comunque in mente di rilanciare l’economia.

Visto che la piramide lavoratrice si restringe nella società nipponica, al pari della popolazione, questa misure si accompagna ad altre come incoraggiare più donne a lavorare, fare in modi che anche i padri siano più coinvolti nell’educazione dei figli; inoltre aumentare il tempo libero, riporta Asahi Shimbun, «dovrebbe anche significare più tempo tra le lenzuola per aumentare il tasso di natalità».

Alcuni datori di lavoro stanno già lavorando sui loro ultimi venerdì: Mitsui Co. manda in onda le trombe di “Gonna Fly Now” sugli altoparlanti dell’ufficio tutti i giorni alle 18:00, segnale che si può andare via.

Saint-Opere Corp., specializzata nello sviluppo di sistemi It per l’industria assistenza infermieristica, ha un suo giorno al mese in cui non sono tollerate ore di lavoro straordinario; i trasgressori devono indossare un “mantello della vergogna” viola con stelle d’oro.

Alcuni enti pubblici, come il governo metropolitano di Tokyo, semplicemente spengono le luci alle 8:00 per mandare a casa i dipendenti. La Orix Corp prevede di offrire fino a 50mila yen per i dipendenti che utilizzano almeno cinque giorni di vacanza in una fila.

Un white paper del governo rilasciato nel mese di ottobre 2016 ha mostrato che quasi un quarto delle aziende ha dipendenti che avevano fatto più di 80 ore di straordinario in un mese, la soglia per il rischio di “Karoshi”, o morte da superlavoro.

Il governo ha presentato la scorsa settimana una proposta di riforma del lavoro per limitare gli straordinari a 720 ore all’anno, ovvero una media di 60 ore al mese.

Tommaso dal Passo