GIAPPONE. L’SDF è a corto di uomini

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Le Forze di Autodifesa giapponesi hanno reclutato meno della metà del personale a tempo determinato previsto per l’anno fiscale 2022, una carenza che arriva mentre Tokyo mira a potenziare la capacità del Paese di proteggersi.

Secondo quanto riportato da Nikkei, l’Sdf aveva l’obiettivo di arruolare 9.245 unità di questo tipo per l’anno conclusosi a marzo, ma ne ha reclutate solo 4.300 circa. Raggiungere meno della metà dell’obiettivo è stato ben al di sotto del precedente minimo del 72% fissato nell’anno fiscale 2018.

La debolezza degli arruolamenti si traduce in un minor numero di soldati sul campo e rappresenta una sfida per riempire il bacino di potenziali ufficiali della Sdf.

Alcuni membri del Ministero della Difesa giapponese ritengono che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia lo scorso anno e le esercitazioni militari della Cina intorno a Taiwan abbiano contribuito al calo, aumentando la percezione del rischio di guerra.

Anche la concorrenza delle aziende che stanno aumentando i salari per combattere la carenza di manodopera in Giappone potrebbe essere un fattore. L’Sdf tende ad essere più lento nel migliorare gli stipendi iniziali.

Ad eccezione dell’anno fiscale 2018, il Giappone ha assunto più dell’80% del suo obiettivo ogni anno dall’anno fiscale 2009, il primo per il quale sono disponibili dati comparabili.

Il personale a tempo determinato, scelto tra persone di età compresa tra i 18 e i 32 anni, si arruola per due o tre anni con la possibilità di richiedere il proseguimento del servizio. L’età media al momento del reclutamento è di circa 20 anni. Le reclute trascorrono i primi tre mesi in addestramento.

Nell’anno fiscale 2021 l’Sdf ha reclutato 13.327 persone, di cui 5.350, circa il 40%, a tempo determinato. Il tasso di turnover è elevato, con oltre l’80% di questi arruolati che hanno svolto solo uno o due mandati.

Il tasso di riempimento per l’intero Sdf, che ha una forza permanente di circa 247.000 unità, si è aggirato intorno al 90% negli ultimi 10 anni, lasciando il personale sotto organico di circa 15.000-23.000 unità.

L’Sdf dispone anche di una forza di riserva che si addestra per un determinato numero di giorni ogni anno, ma i riservisti tendono ad essere meno efficienti del personale di difesa a tempo pieno.

A febbraio, il ministero della Difesa ha istituito un gruppo di esperti per esplorare i modi per incrementare il reclutamento e la conservazione. Le proposte includono l’aumento degli stipendi e dell’età pensionabile, il miglioramento dei risarcimenti per infortuni e malattie, la promozione dei congedi per la cura dei bambini e delle infermiere e la prevenzione delle molestie. Il gruppo compilerà un rapporto intermedio quest’estate.

Antonio Albanese

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