GIAPPONE. L’economia perde il 28% in pochi mesi: sta affondando

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L’economia giapponese si è ridotta a un tasso record, anche peggiore nel trimestre aprile-giugno, rispetto alle stime iniziali. L’Ufficio di Gabinetto ha detto l’8 settembre che il prodotto interno lordo reale giapponese destagionalizzato si è contratto ad un tasso annualizzato del 28,1%, peggiore del 27,8% indicato il mese scorso.

La pandemia del coronavirus, che vede la gente restare a casa, i ristoranti e i negozi vuoti o in chiusura, e i viaggi e il turistico azzerati, ha danneggiato tutte le economie mondiali ma ha colpito te pesantemente l’economia giapponese che dipende dalle esportazioni, riporta Ap.

Ripristinare la crescita sarà una priorità mentre il Paese si prepara a scegliere un nuovo leader per sostituire il primo Ministro Shinzo Abe, che si è dimesso per motivi di salute. La prossima settimana è prevista una votazione tra i membri del partito al governo. Altri dati, rilasciati sempre l’8 settembre, hanno mostrato un certo miglioramento dei guadagni in contanti, e si prevede che la spesa dei consumatori e altre attività commerciali si riprenderanno dopo i forti cali, mentre il Giappone cerca di tenere sotto controllo la pandemia.

Tuttavia, la crescita fa fatica ad aumentare il ritmo, suggerendo una ripresa molto graduale e prolungata dopo il rimbalzo iniziale. Trimestre su trimestre, l’economia ha registrato una contrazione del 7,9%, secondo i dati rivisti, in calo rispetto al 7,8% dei dati preliminari.

L’Ufficio di Gabinetto ha dichiarato che il governo ha iniziato a tenere registri comparabili nel 1980. La precedente contrazione peggiore, con un calo del 17,8%, si è registrata nel primo trimestre del 2009 durante la crisi finanziaria globale. Ma aneddoticamente l’ultimo calo è considerato il peggiore dalla Seconda guerra mondiale.

Il Giappone era già scivolato in recessione nel primo trimestre di quest’anno, con una contrazione del 2,3% su base annua. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno si è ridotto del 7,0%. La recessione è generalmente definita come due trimestri consecutivi di contrazione. La crescita è stata piatta nel periodo luglio-settembre dello scorso anno.

La domanda interna ha subito una contrazione ancora peggiore nel secondo trimestre di quest’anno, a causa del calo degli investimenti privati. Anche la domanda pubblica, trainata dalla spesa pubblica, è andata peggio del previsto.

Graziella Giangiulio