
Si aggiunge un altro tassello alla rimilitarizzazione nipponica: l’acquisizione di missili da crociera stealth statunitensi per attacco e contrattacco a lungo raggio, viste le crescenti minacce da parte di Cina e Corea del Nord. Nel mese di gennaio diversi organi di stampa hanno riferito che gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di 16 AGM-158B JASSM-ER (Joint Air-to-Surface Standoff Missiles-Extended Range) al Giappone.
Il pacchetto da 39 milioni di dollari include munizioni di addestramento avanzate, ricevitori GPS anti-jam, apparecchiature di supporto e software, secondo AT. La tempistica coincide con le crescenti tensioni che coinvolgono l’assertività territoriale della Cina e le incessanti provocazioni missilistiche della Corea del Nord.
Il JASSM-ER è un missile da crociera altamente sofisticato lanciato dall’aria sviluppato dall’aeronautica militare statunitense. Con una gittata di circa 1.000 chilometri, quasi tre volte quella del suo predecessore, è progettato per attacchi di precisione contro obiettivi di alto valore. Il missile è dotato di una testata penetrante WDU-42/B da 450 chilogrammi guidata da sistemi INS/GPS e un cercatore a infrarossi per la guida terminale. La sua integrazione con i caccia F-15J e F-35 giapponesi garantisce la compatibilità con piattaforme avanzate, rafforzandone ulteriormente l’utilità.
Questa acquisizione è in linea con le più ampie riforme della difesa del Giappone, come delineato nel suo White Paper annuale sulla difesa del 2024. Queste riforme enfatizzano le capacità di contrattacco e i sistemi missilistici potenziati come elementi vitali della risposta del Giappone alle minacce regionali in evoluzione. Tuttavia, il raggiungimento di questi obiettivi presenta sfide significative, in particolare nel rilevamento e nel tracciamento dei bersagli. L’impiego efficace di tali sistemi è ostacolato da lacune nell’intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) nipponica.
Queste limitazioni richiedono un continuo affidamento al supporto degli Stati Uniti che sottolinea gli sforzi del Giappone per colmare le lacune ISR attraverso la cooperazione con gli Stati Uniti e gli investimenti in immagini satellitari commerciali, costellazioni di piccoli satelliti e sistemi radar avanzati.
Nonostante questi progressi, la capacità del Giappone di rilevare i lanci di missili balistici dipende ancora dai sistemi a infrarossi spaziali statunitensi, dati i costi proibitivi e le sfide tecnologiche dello sviluppo di alternative nazionali.
I recenti progressi nella tecnologia missilistica cinese e nordcoreana hanno aumentato la posta in gioco. Il China Military Power Report del 2024 del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sottolinea la sfida dei veicoli a planata ipersonica e dei sistemi di bombardamento orbitale frazionario della Cina, che comprimono i tempi di risposta degli avversari attraverso una rapida manovrabilità e velocità.
La modernizzazione militare del Giappone non corrisponde alla sua percezione delle minacce nel suo attuale ambiente di sicurezza, che il suo white paper sulla difesa del 2024 ha descritto come il più grave e complesso che la nazione abbia affrontato dalla Seconda guerra mondiale.
Anche a livello diplomatico la postura militare giapponese sta mutando forma. Tokyo ha formalmente lanciato una missione diplomatica indipendente presso la NATO, a dimostrazione della sua crescente collaborazione con l’alleanza, visto che aumentano le tensioni con Russia, Cina e Corea del Nord.
In precedenza gestita dall’ambasciata giapponese in Belgio, la missione NATO ora opera in modo indipendente, guidata da Osamu Izawa. Succede a Masahiro Mikami, ambasciatore giapponese in Belgio, nel rappresentare gli interessi di Tokyo presso l’alleanza militare, ripota BneIntelliNews.
Il 16 gennaio, Giappone e NATO hanno tenuto discussioni di alto livello a Tokyo, secondo un comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri, incentrate sulle sfide alla sicurezza nell’Asia orientale e in Europa. Le consultazioni hanno sottolineato il crescente impegno del Giappone con la NATO, una tendenza che si è accelerata dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022 e dal rafforzamento della partnership tra Mosca e Pechino.
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba aveva espresso sostegno al concetto di un quadro di sicurezza simile alla NATO in Asia, sebbene i dettagli specifici rimangano non sviluppati e le differenze politiche tra Tokyo e Seul difficilmente vedranno questo realizzarsi a breve.
Antonio Albanese
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