GIAPPONE. Il Grande Fratello nipponico

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Si stima che circa 3.700 manifestanti abbiano protestato a Tokyo contro un disegno di legge che punisce la pianificazione di crimini.

Le proteste si sono svolte, riporta Asahi Shimbun, nel quartiere Chiyoda il 6 aprile; la motivazione della protesta è il rischio insito nella legge di un monitoraggio estensivo dei cittadini e la soppressione della libertà di espressione.

Per la Federazione giapponese delle Associazioni non governative lo scopo del disegno di legge è quello di mettere a tacere i cittadini che si oppongono al governo quando queste persone non rappresentano effettivamente una minaccia.

I manifestanti hanno marciato verso l’edificio della Dieta in concomitanza con il dibattito parlamentare sul disegno di legge cui si oppongono i quattro principali partiti di opposizione.

Un disegno di legge simile è stato bocciato tre volte da quando è stato presentato la prima volta alla Dieta nel 2003. La legge è stata osteggiata perché potrebbe essere utilizzata per colpire gruppi di cittadini comuni e sindacati. Il governo sostiene la legislazione è necessaria per combattere il terrorismo, aderendo alla Convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale. Insiste, inoltre, che la nuova normativa è urgente visto che la capitale si prepara ad ospitare le Olimpiadi di Tokyo 2020 e le Paraolimpiadi.

Molti cittadini temono, però, che la normativa potrebbe portare alla soppressione della libertà di pensiero, come accaduto dal 1925 alla Seconda guerra mondiale.

La assemblee delle prefetture di Mie e Miyazaki (i consigli provinciali), così come altre 34 assemblee locali in tutto il Giappone, si sono dichiarate contrarie alla legge.

La prefettura di Nagano, la più grande del Giappone, sembra essere particolarmente contraria al disegno di legge: tredici assemblee comunali della prefettura hanno messo in chiaro che si oppongono alla normativa. I residenti di Nagano vedere molti paralleli tra il disegno di legge attuale e la legislazione prebellica.

Il governo si propone di far passare il disegno di legge alla Camera entro l’inizio di maggio in modo che i funzionari possano sottolineare gli sforzi del Giappone per combattere il terrorismo al vertice G7 in Sicilia a maggio 2017.

Antonio Albanese