GIAPPONE. Computer quantistico per tutti entro il 2030

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Il Giappone prevede di mettere in servizio il suo primo computer quantistico entro la fine di marzo del prossimo anno e di avere 10 milioni di persone che utilizzeranno questa tecnologia entro il 2030.

Secondo Nikkei, il governo vede l’adozione diffusa della tecnologia da parte del settore privato come chiave per tenere il passo con la feroce corsa globale per il dominio tecnologico. I computer quantistici, che hanno capacità di elaborazione che superano quelle dei supercomputer, sono utilizzati in una varietà di applicazioni come lo sviluppo di farmaci, nuovi materiali, intelligenza artificiale e comunicazioni di nuova generazione.

Le comunicazioni crittografiche quantistiche dovrebbero rendere le intercettazioni virtualmente impossibili. Il governo cerca di incoraggiare le aziende a sfruttare questa tecnologia per nuovi servizi e prodotti. Il piano sarà incluso nel piano d’azione “nuovo capitalismo” del primo ministro Fumio Kishida, così come nel quadro annuale della politica economica di base del governo.

La prima macchina prodotta in Giappone, segnerà il primo passo dell’ambizioso piano. L’istituto Riken, sostenuto dal governo, sta conducendone lo sviluppo. L’obiettivo è quello di avere attrezzature pronte per l’uso entro la fine del corrente anno fiscale nel marzo 2023, secondo l’Ufficio di Gabinetto nipponico.

La bozza di strategia fissa un obiettivo di 10 milioni di utenti di tecnologia quantistica entro l’anno 2030. Il numero, basato su come internet è diventato mainstream, è considerato la soglia prima che la quantità di utenti inizi ad esplodere.

Per esplorare le applicazioni industriali, il governo aggiungerà due nuovi siti di ricerca per portare le sedi totali a 10. Uno dei due sarà ospitato presso la Tohoku University di Sendai, Prefettura di Miyagi, sulla costa nord-orientale del Giappone. Esso formerà il personale e sosterrà la ricerca e lo sviluppo. L’altro nuovo sito, all’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University, servirà come un hub per promuovere la ricerca congiunta da parte degli scienziati mondiali.

La formazione dei lavoratori versati nell’uso del calcolo quantistico per le applicazioni aziendali sarà necessaria per promuovere un ampio uso da parte delle aziende. La bozza di strategia prevede il sostegno alle startup della tecnologia quantistica attraverso un fondo statale.

Ma gli sforzi guidati dal governo hanno i loro limiti. Per catalizzare la diffusione della nuova tecnologia, sarà essenziale un investimento attivo da parte della comunità imprenditoriale.

Alphabet, la società madre di Google, starebbe spendendo miliardi di dollari sul calcolo quantistico. La Cina ha dato il via libera al lavoro su una struttura di ricerca nazionale ad un costo stimato in oltre 10 miliardi di dollari.

Negli Stati Uniti, le aziende di calcolo quantistico si stanno quotando in borsa. L’anno scorso, la startup di sviluppo hardware IonQ si è quotata alla Borsa di New York attraverso un accordo SPAC. Il mese scorso, Rigetti Computing si è quotata al Nasdaq, prendendo anch’essa la strada della società in bianco.

Nomi famosi come Toyota Motor, Hitachi e NTT si sono uniti alla Quantum Strategic industry Alliance for Revolution, o Q-STAR, che è stata lanciata l’anno scorso. L’organizzazione sta esplorando nuove applicazioni per la tecnologia.

La strategia ritiene che l’informatica quantistica sarà al centro della futura competizione transfrontaliera per l’egemonia. Il Giappone cerca di aumentare il suo vantaggio competitivo sulla scena internazionale insieme alla sua sicurezza economica. Il successo dipenderà dalla partecipazione del settore privato.

Lucia Giannini