Quel piantagrane di Abe

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ETIOPIA – Addis Abeba 16/01/2014. La Cina ha lanciato un pesante attacco diplomatico contro il Giappone il 15 gennaio, avvertendo le nazioni africane di una «resurrezione del militarismo giapponese» imminente e definendo il primo ministro Shinzo Abe un «piantagrane».

In una conferenza stampa tenuta il giorno dopo che Abe ha terminato un tour africano finalizzato a rafforzare la presenza del Giappone nel continente nero, l’ambasciatore cinese presso l’Unione africana lo ha accusato di voler minare la portata diplomatica di Pechino nell’area. «Abe è diventato il più grande piantagrane in Asia» ha detto Xie Xiaoyan, che è anche ambasciatore della Cina in Etiopia. «Ha lavorato duramente per tratteggiare la Cina come una minaccia, con l’obiettivo di seminare discordia, aumentando le tensioni regionali e creando così una comoda scusa per la resurrezione del militarismo giapponese», ha detto l’ambasciatore in una conferenza stampa, durante la quale ha mostrato fotografie di vittime cinesi della Seconda Guerra Mondiale. Xiaoyan ha affermato che la visita del leader giapponese in Africa faceva parte di ciò che ha descritto come una «politica di contenimento della Cina. Il mondo dovrà stare all’erta perché questo primo ministro sta portando il suo paese su una strada molto pericolosa e la comunità internazionale deve fare di tutto per impedire al Giappone di scendere ulteriormente lungo questa strada» ha poi detto. Xie ha anche ripetuto le critiche per la visita di Abe al santuario Yasukuni: «Pensate a quanto provocatorio sarebbe un omaggio della Germania ad un sacrario in onore di Hitler» ha detto. Tre paesi dell’”Africa tour” di Abe, Costa d’Avorio, Mozambico ed Etiopia, erano presenti perché Tokyo mira a rafforzare i legami economici e politici del Giappone con l’Africa, in cui gli investimenti cinesi sono presenti da lunga data. 

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