GERMANIA. Undicimila passaporti siriani nelle mani di ISIS

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Le autorità tedesche ritengono che i terroristi islamici di Isis hanno rubato oltre undicimila passaporti siriani in bianco, secondo quanto riportano il quotidiano tedesco Bild am Sonntag e il canale russo Rt, che citano documenti riservati  dei servizi segreti tedeschi.

Gli operatori di Berlino  hanno fatto un elenco dei numeri di serie dei passaporti, riporta il giornale tedesco, citando documenti riservati del Bka, del ministero degli Interni e del Bpol. Secondo le informazioni del Bka, ci sono 11.100 passaporti siriani vergini nelle mani dello Stato islamico.

In totale, 18.002 passaporti siriani in bianco sono stati rubati al governo siriano.

Questo sviluppo in relazione alla questione dei rifugiati starebbero a dimostrare che le organizzazioni terroristiche stanno sfruttando l’opportunità di infiltrarsi in Europa senza essere scoperte, secondo il Bka. Questi passaporti falsi o alterati sono per lo più utilizzati «per l’ingresso illegale senza ulteriori motivi, come effettuare un attacco terroristico».

Secondo i documenti visti da Bild, almeno 8.625 passaporti controllati dalle autorità migratorie tedesche nel 2016 si sono rivelati falsi.

La notizia di Bild arriva giorni dopo che Der Spiegel, sempre citando fonti d’intelligence, aveva riportato che diverse decine di estremisti siriani legati a Jabhat al-Nusra e gruppi terroristici legato a Daesh, autori di massacri di civili e prigionieri, dice il report della sicurezza, aggiungendo che almeno 300 persone sono morte per mano dei militanti. Durante il massacro avvenuto nel marzo 2013 nei pressi della città siriana di Tabka, i militanti della Brigata Owais al-Korani hanno ucciso 36 poliziotti, lavoratori amministrativi e combattenti della milizia che sostenevano il presidente siriano Bashar Assad. Alcune delle vittime del massacro sono state decapitate. Circa 60 membri del gruppo siriano di Liwa Owais al-Korani o Owais al-Korani Brigade sono arrivati in Germania come rifugiati. 

Uno degli ex comandanti della Brigata Owais al-Korani, identificato come Abdul Dschawad al-K., arrivato in Germania nell’ottobre 2014 e vi ha ottenuto asilo, ha partecipato all’esecuzione in massa di civili e prigionieri di guerra e avrebbe anche organizzato di compiere un attacco terroristico nella città tedesca di Dusseldorf in nome dello Stato islamico.

L’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, BfV, ha istituito una task force speciale per gestire i membri del gruppo che sono arrivati in Germania. Finora, gli investigatori hanno identificato con successo 25 ex combattenti della Owais al-Korani che hanno chiesto asilo in Germania. Alcuni sono già stati accusati di crimini di guerra e saranno processati a fine settembre.

Nel frattempo, i servizi di sicurezza ritengono che più di 30 ex combattenti della Brigata Owais al-Korani entrati in Germania rimangano sconosciuti.

Luigi Medici