La Lufthansa ha prolungato la sospensione dei suoi voli per Teheran a causa della situazione in Medio Oriente, in allerta per l’annunciata ritorsione dopo il presunto attacco aereo israeliano sull’ambasciata iraniana in Siria.
Sulla piattaforma X erano uscite una serie di agenzie in cui si afferma che tutto lo spazio aereo sopra Teheran era stato chiuso per esercitazioni militari, notizia poi rimossa e in seguito addirittura negata, riporta Reuters.
La regione e gli Stati Uniti sono in allerta per un attacco di ritorsione da parte dell’Iran dal 1° aprile, quando si sospetta che aerei da guerra israeliani avessero bombardato il complesso dell’ambasciata iraniana in Siria, distruggendone il consolato e uccidendo alti vertici dei Pasdaran.
Giovedì 11 aprile, Lufthansa ha dichiarato di aver sospeso i voli da e per Teheran fino probabilmente al 13 aprile, estendendo la sospensione di due giorni.
Un portavoce ha detto che la compagnia aerea tedesca aveva deciso di non operare un volo da Francoforte a Teheran lo scorso fine settimana per evitare che l’equipaggio dovesse sbarcare per passare la notte a Teheran.
Lufthansa e la sua controllata Austrian Airlines sono gli unici due vettori occidentali che volano a Teheran, servita principalmente da compagnie aeree turche e mediorientali.
Austrian Airlines, di proprietà di Lufthansa e vola da Vienna a Teheran sei volte a settimana, ha dichiarato che sta ancora pianificando di volare modificando gli orari per evitare scali notturni.
Non ci sono state notizie immediate da parte di altre compagnie aeree internazionali che volano a Teheran. Lo spazio aereo iraniano è anche una rotta di sorvolo chiave per i voli Emirates e Qatar Airways verso il Nord America.
Il leader supremo iraniano, l’Ayatollah Ali Khamenei, ha affermato che Israele “deve essere punito e lo sarà” per l’attacco che ha ucciso sette membri del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, tra cui un comandante do grado elevato della sua unità di forze speciali, la Forza Quds (Forza Gerusalemme).
Israele, che sei mesi fa ha iniziato le sue operazioni nella Striscia di Gaza contro Hamas, sostenuto dall’Iran, non ha confermato di essere dietro l’attacco a Damasco, ma il Pentagono ha detto che lo era.
In un’apparente risposta a Khamenei, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha detto che Israele risponderebbe se l’Iran attaccasse Israele dal suo stesso territorio.
Gli Stati Uniti e i loro alleati ritengono che importanti attacchi missilistici o droni da parte dell’Iran o dei suoi sodali contro obiettivi militari e governativi in Israele siano imminenti, ha riferito mercoledì Bloomberg, citando fonti di sicurezza statunitensi e israeliane.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken, in una telefonata con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, ha chiarito che gli Stati Uniti sarebbero stati al fianco di Israele contro qualsiasi minaccia da parte dell’Iran, ha affermato il Dipartimento di Stato.
L’inviato americano per il Medio Oriente Brett McGurk ha chiamato i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Iraq per chiedere loro di consegnare un messaggio all’Iran esortandolo ad abbassare le tensioni.
Il ministero degli Esteri iraniano ha affermato che questi paesi hanno parlato al telefono con il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian.
L’8 gennaio 2020, le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno erroneamente abbattuto un volo passeggeri ucraino poco dopo il decollo da Teheran in un momento di crescenti tensioni con Washington per l’uccisione del capo della Forza Quds Qasem Soleimani in un attacco di droni statunitensi all’aeroporto di Baghdad.
Le forze iraniane avevano lanciato missili contro le basi militari che ospitavano le truppe statunitensi in Iraq come rappresaglia per l’uccisione di Soleimani il 3 gennaio.
Milizie sostenute dall’Iran sono operative in tutta la regione da quando Israele ha lanciato il suo assalto a Gaza in risposta all’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre che ha ucciso 1.200 persone.
Lucia Giannini