Germania, incentivi all’energystorage

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GERMANIA – Berlino. 27/4/13. La Germania, già leader nella tecnologia del fotovoltaico, compie un ulteriore ed importante passo in direzione della svolta energetica che prevede la progressiva denuclearizzazione e la promozione delle fonti energetiche rinnovabili. Dal 1° maggio, infatti, si avvierà, salvo ripensamenti dell’ultima ora da parte del Ministero dell’Ambiente, un programma di incentivazione per favorire la diffusione di sistemi di accumulo abbinati a impianti fotovoltaici, già previsto dalla legge sulle rinnovabili approvata nell’estate del 2012.

La norma prevede finanziamenti agevolati, accessibili attraverso la propria banca che gli utenti potranno richiedere, sul totale dei costi, per 5, 10 o 20 anni, ad un tasso di interesse tra l’1,5 e il 7%. Una volta reso operativo il sistema di batterie di accumulo, inoltre, sarà possibile richiedere il 30% di rimborso del finanziamento ricevuto. Tale rimborso sarà di 660 euro per ogni KW di fotovoltaico installato, per un massimo di 30 KW.    
I finanziamenti sono destinati ai cittadini privati, ai professionisti, alle aziende, agli agricoltori e alle Ong; sono invece esclusi gli enti pubblici e le aziende che producono sistemi e componenti oggetto del programma. Le risorse a disposizione ammonterebbero complessivamente a  50 milioni di euro, 25 per il 2013 ed altrettanti 25 per il 2014; non moltissimi, in senso assoluto, ma comunque una cifra significativa se si considera che questa tecnologia è ancora in fase sperimentale.
Ad elargire i fondi sarà la KfW, la banca di Stato tedesca, fondata nel 1948 come strumento operativo del Piano Marshall per ricostruire il paese nel dopoguerra, che negli ultimi anni è divenuta lo strumento operativo del Governo tedesco in materia di politiche di transazione energetica, finanziando lo sviluppo dell’eolico offshore, il solare fotovoltaico ed il risparmio energetico. Nel 2009 la stessa ha sovvenzionato il 54% delle turbine eoliche costruite in Germania e il 43% di tutti gli impianti installati, mentre nel 2010 ha erogato 8,8 miliardi di euro a favore della riqualificazione energetica di quasi 430mila abitazioni tedesche.
Secondo la normativa, gli accumulatori beneficiari del finanziamento “dovranno avere una garanzia di almeno 7 anni, con una potenza inferiore ai 30 kW, mentre l’impianto deve essere stato messo in servizio dopo il 31 dicembre 2012. La potenza massima immessa in rete deve essere limitata al 60% della potenza nominale del generatore fotovoltaico. Inoltre l’inverter per l’immissione in rete deve essere dotato di interfaccia per il telecomando dell’impianto, in funzione delle condizioni di esercizio della rete elettrica”.
Le misure di sostegno finanziario, come affermato anche da esponenti di primo piano dell’Associazione Tedesca dell’Industria Solare (BSW – Solar), rappresentano uno strumento essenziale al fine di abbattere i costi ancora troppo elevati delle batterie e contribuire  a far decollare il mercato  della tecnologia dello stoccaggio energetico.
Istituzioni ed imprese tedesche sono convinte che la promozione della tecnologia di stoccaggio giocherà un ruolo molto importante nell’ulteriore diffusione delle rinnovabili in Germania, migliorandone l’affidabilità, l’efficienza e le potenzialità, contribuendo altresì a ridurre il prezzo dell’elettricità. Testimonianza della fiducia rispetto a tale tecnologia è la Bundesverband Energiespeicher (BVES), associazione di categoria nata a metà gennaio del 2013 per tutelare gli interessi del “mondo degli accumuli”, per promuovere lo sviluppo di un mercato di stoccaggio dell’energia stabile in Germania, che poi possa servire da modello per altri mercati in Europa ed in altri Paesi del mondo.
Con la promozione dei sistemi di accumulo si intende integrare in modo migliore le fonti rinnovabili al sistema elettrico e sfruttarne i relativi benefici. Una diffusione capillare dei sistemi di accumulo oltre a diminuire la necessità di potenziare la rete elettrica, diluirebbe gli effetti del fotovoltaico sul sistema elettrico, spalmando il suo contributo nelle diverse fasce orarie. L’espansione dello storage, secondo uno studio del FraunhoferInstitute for Solar Energy Systems, può aumentare del 66% la capacità della rete di accogliere energia e far calare del 40% i picchi di domanda. Per di più, sempre secondo calcoli dello stesso istituto, gli utenti di una casa unifamiliare con un impianto fotovoltaico abbinato ad una batteria di accumulo di energia possono ridurre fino al 60% la loro fornitura esterna di energia. Da ciò si evince che i sistemi di accumulo favoriscono l’autoconsumo, unica via per un fotovoltaico economicamente sostenibile anche senza incentivi.
A fronte dei tanti vantaggi sopraelencati non mancano perplessità e criticità relativamente all’impatto ambientale dei  sistemi di accumulo, poiché costruiti con di piombo ed altri materiali pesanti. Un altro elemento di preoccupazione, soprattutto da parte dei produttori tedeschi, è che la gran parte delle risorse economiche vadano a vantaggio delle produzioni del sud-est asiatico, non essendo previsti bonus preferenziali per le realizzazioni tedesche.
Va comunque sottolineata la lungimiranza tedesca nella promozione di tali tecnologie, a fronte di una miopia da parte dell’Italia. Nel nostro Paese, infatti, mancano del tutto finanziamenti per sistemi di stoccaggio rivolti agli impianti fotovoltaici ad uso domestico.