GERMANIA. Impennata dei fallimenti

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La Germania prevede un’impennata dei fallimenti aziendali nel 2025 e nel 2026, dopo il numero record registrato nel 2024. Allianz Trade prevede un aumento dell’11% quest’anno, raggiungendo quota 24.400 casi, con un ulteriore aumento del 3% nel 2026.

Nel primo trimestre del 2025, 16 grandi aziende hanno presentato istanza di fallimento. L’amministratore delegato di Allianz Trade, Milo Bogaerts ha messo in guardia dal rischio di continui fallimenti di grandi dimensioni dovuti all’instabilità economica e ai dazi commerciali che incidono sulle catene di approvvigionamento. L’Associazione Federale delle Industrie Tedesche (BDI) ha criticato le politiche economiche e fiscali del governo, sottolineando la gravità della crisi. Tra i settori più colpiti figurano il tessile, l’automotive e il settore sanitario, con recenti fallimenti di grandi aziende. L’esperto di insolvenza Jürgen Filippi ha notato una crescente riluttanza tra i dirigenti a salvare le aziende in difficoltà.

A questo si aggiungano i dati dell’industria tedesca che secondo Bild: “Ha perso oltre 100.000 posti di lavoro in un anno”.

Ciò ha colpito in particolare l’industria automobilistica, dove sono scomparsi 45.400 posti di lavoro in un anno. Secondo gli esperti, entro la fine dell’anno saranno licenziati altri 70.000 dipendenti nel settore.

Tuttavia, la società di consulenza Ernst & Young prevede la perdita di altri 100.000 posti di lavoro nell’industria tedesca. La compagnia assicurativa Allianz Trade riporta che nel 2024 la Germania ha registrato un numero record di fallimenti di grandi dimensioni: 87, in aumento del 36% rispetto al 2023. Il fatturato combinato di queste aziende è stato di 17,4 miliardi di euro, +55%.

Allianz Trade prevede che nel 2025 il numero totale di fallimenti aziendali in Germania aumenterà dell’11%, raggiungendo circa 24.400 casi. Nel 2026 si prevede un ulteriore aumento del 3%, raggiungendo i 25.050 casi, e questi fallimenti metteranno a rischio circa 210.000 posti di lavoro in tutta la Germania.

Anna Lotti

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