GERMANIA. Il riarmo tedesco nel nuovo contesto europeo

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Il 27 febbraio, il cancelliere Olaf Scholz ha rovesciato completamente la politica di sicurezza tedesca. L’annessione della Crimea nel 2014 è stato il primo campanello d’allarme per Berlino; la Russia ha costretto l’Europa a ripensare i vecchi concetti di difesa collettiva e deterrenza. Di conseguenza, la Germania si è timidamente impegnata a ripensare la difesa: ha aumentato il suo budget per la difesa, da 33 miliardi di euro nel 2013 a 47 miliardi di euro nel 2021; ha pubblicato un nuovo Libro Bianco sulla difesa nel 2016 che ha sancito il ritorno alla difesa collettiva come fulcro della politica di sicurezza nazionale. In seguito ha adattato le sue forze armate a questo obiettivo e si è impegnata nelle misure di deterrenza e di difesa della Nato a est, anche guidando una forza di presenza avanzata della Nato nel Baltico.

Tuttavia, era ancora lontana dallo spendere il 2% del Pil per la difesa, e in effetti, anni di sottofinanziamento, cattiva gestione e interesse politico in calo hanno profondamente colpito le forze armate tedesche, che ancora mancano di attrezzature e il cui sistema di approvvigionamento non è funzionale alle esigenze di un esercito moderno, riporta Wpr.

La maggioranza del pubblico tedesco rimane pacifista, e fatta eccezione dei Verdi, i partiti politici sono stati favorevoli alla Russia fino a poco tempo fa. Fino all’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, la Germania si era rifiutata di fornire armi all’Ucraina, favorendo invece gli sforzi diplomatici per affrontare il conflitto e prevenire un’invasione. Né Berlino voleva mettere in pericolo le sue relazioni economiche con la Russia, simboleggiate soprattutto dal Nord Stream 2 che collega le forniture russe direttamente alla Germania, aggirando l’Ucraina e la Polonia.

Se prima del 24 febbraio, Scholz non poteva imporre un cambiamento di mentalità sulla difesa, la guerra della Russia contro l’Ucraina ha cambiato tutto. Berlino ora capisce che la Russia sta attaccando non solo l’Ucraina, ma anche il “modo di fare le cose” della Germania.

La Germania non sta solo osservando ciò che sta accadendo in Ucraina, sta vivendo questo cambiamento fondamentale, sia per ciò che riguarda la minaccia per se stessa che la sofferenza degli altri. Ed entrambi questi aspetti sono creati da un attacco effettuato dalla Russia, paese verso il quale la Germania sente un profondo debito storico, a causa delle sofferenze della Seconda guerra mondiale.

Dal punto di vista di Berlino, la Russia ha distrutto il vecchio equilibrio in Europa. L’era pacifica europea (1989 2022) è ora finita. La Germania si sente improvvisamente costretta ad agire, perché la Germania stessa si sente minacciata. Riconoscendo l’invasione russa come un punto di svolta, Scholz ha accettato l’uso di sanzioni economiche senza precedenti, anche contro il gasdotto Nord Stream 2, abbandonando così la partnership tra Germania e Russia. E ha impegnato la Germania a ricostruire la sua capacità di difesa il più rapidamente possibile, con l’obiettivo di trasformare la Bundeswehr in un esercito efficiente e moderno in grado di scoraggiare credibilmente i nemici e difendere l’Europa.

Ha annunciato tre decisioni importanti: Berlino stanzierà un budget speciale una tantum di 100 miliardi di euro per finanziare i progetti di approvvigionamento della difesa su larga scala e a lungo termine inserendolo nella costituzione per assicurarsi che il denaro non sia usato per altri scopi.

Inoltre, il bilancio della difesa, aumenterà a più del 2% del Pil, a partire dall’anno fiscale 2022-2023: dagli attuali 47 miliardi di euro si arriva a circa 75 miliardi di euro, di fatto il più grande bilancio della difesa in Europa.

Poi, Scholz ha modernizzato la Luftwaffe: acquistare rapidamente l’F-35 per consentire alla Germania di svolgere il suo ruolo nella politica di condivisione nucleare della Nato, sottolineando così l’importanza della relazione transatlantica e ancorando saldamente la Germania nella posizione di deterrenza nucleare della Nato; sviluppare l’Eurofighter di Airbus per la guerra elettronica; continuare la partecipazione della Germania al Future Combat Air System, progetto congiunto con Francia e Spagna.

Resta ora il compito più grande: il cambiamento di mentalità di cui la Germania avrà bisogno per attuare queste decisioni. Berlino deve riconoscere che la forza militare è un fattore nelle relazioni internazionali, e che Berlino ha la responsabilità di mantenere la pace e la sicurezza in Europa.

Luigi Medici