Berlino lucra su Atene

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GERMANIA – Berlino 10/08/2015. La Germania ha ricevuto «benefici significativi» dalla crisi greca.

Negli ultimi anni, Berlino ne ha tratto vantaggio risparmiando più di 100 miliardi di euro nel pagamento degli interessi sui suoi debiti, lo rivela uno studio del Leibniz-Institut für Wirtschaftsforschung Halle (Iwh). Gli investitori cercano investimenti rifugio di fronte alle incertezze, afferma l’Iwh e la Germania, la più grande economia in Europa, ha beneficiato della crisi del debito della zona euro, poiché non avrebbe pagato gli interessi che avrebbe dovuto pagare agli investitori per la riduzione dei suoi legami da quando sono esplose le “cattive notizie” sul debito ellenico e sulla crisi dell’euro. «Ogni volta che c’era una cattiva notizia sulla Grecia, i rendimenti dei titoli di stato tedeschi sono scesi, e ogni volta che c’è una buona notizia sulla Grecia, i rendimenti dei titoli di stato tedeschi sono aumentati», scrive impietosamente l’Iwh in un suo studio, aggiungendo che altri paesi, come anche gli Stati Uniti, i Paesi Bassi e la Francia hanno beneficiato di un simile effetto, ma i loro guadagni sono stati «significativamente più piccoli». Secondo l’Istituto, i tassi obbligazionari tedeschi sono diminuiti di 300 punti base nel corso degli ultimi cinque anni, facendo risparmiare alla Germania pagamenti degli interessi per oltre il 3 per cento del suo prodotto interno lordo (Pil). Iwh prosegue nella sua lucida analisi: «Il pareggio di bilancio in Germania è in gran parte il risultato dei pagamenti di interessi più bassi a causa della crisi del debito europeo (…) una parte significativa di questa riduzione è direttamente attribuibile alla crisi greca». La Germania, il più grande contributore dei salvataggi alla Grecia per 240 miliardi di euro dal 2010, era riluttante ad offrire al paese ellenico un terzo pacchetto di aiuti del valore di 86 miliardi di Euro, temendo di buttare i soldi dei contribuenti tedeschi in un «pozzo senza fondo». Il ministro delle Finanze di Berlino, Wolfgang Schaeuble, ha apertamente espresso i suoi dubbi proponendo che la Grecia uscisse dall’euro per 5 anni, temendo che Atene non fosse in gradi di controllare il suo debito. Schaeuble era anche confortato da un sondaggio secondo cui il 71 per cento dei tedeschi ritiene che la Grecia non possa evitare il fallimento, anche con un terzo piano di salvataggio. Lo studio di Iwh, tuttavia, smentisce in pieno la tesi di Schaeuble: la Germania sarebbe in grado di andare avanti, afferma Iwh, anche se la Grecia non dovesse rimborsare un solo centesimo: «Nel caso in cui la Grecia fallisse e non coprisse i sui suoi debiti e non vi fosse alcun ricorso a nessuna delle garanzie, i massimi e incerti costi futuri del salvataggio della Grecia sarebbero coperti dai più piccoli benefici maturati in questo periodo dalla Germania (…) quando si parla di costi per il contribuente tedesco legati al salvataggio della Grecia, questi vantaggi pregressi non devono essere trascurati».