GERMANIA. E se il Nord Stream venisse riaperto?

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I gasdotti sottomarini Nord Stream di Gazprom potrebbero essere riavviati: l’idea di ricollegare l’Europa ai giacimenti di gas russi Yamal è stata introdotta come possibile merce di scambio nei futuri colloqui russo ucraini sul cessate il fuoco. 

Si tratta del classico esempio di diversificazione dei fini politici ed economici, riporta BneIntelliNews. Ørsted, agenzia energetica danese, ha ordinato al gestore dei gasdotti Nord Stream di tappare le estremità recise dei tre gasdotti distrutti per preservarne l’integrità. Si apre così la possibilità di tappare le falle create dalle esplosioni nel settembre 2022, riportare i tubi in superficie e ripararli.

Riavviare il Nord Stream è favorita da AfD la cui leader Alice Weidel ha detto: ”Rimetteremo in funzione il Nord Stream, potete contarci!”. Per il partito tedesco, la fine del gas russo a basso costo è una delle, se no la principale, cause del crollo dell’economia tedesca. L’economia tedesca si è contratta per due anni di fila e si prevede che si contrarrà di nuovo quest’anno.

Vi si oppongono i paesi baltici e la Polonia. Gli stati baltici sono stati irremovibili sul fatto che tutte le importazioni di gas russo debbano cessare; il presidente polacco Andrzej Dudaha ha detto che il gasdotto andrebbe smantellato. 

Per loro, la ripresa delle forniture di gas russo minaccia l’Europa con la dipendenza energetica, e quindi anche militare poiché così si finanzia l’apparato bellico russo. La russa Gazprom ha guadagnato circa 6,5 ​​miliardi di euro dalle esportazioni di gas in Europa l’anno scorso.

La perdita di gas russo a basso costo ha portato alla deindustrializzazione della Germania: l’industria pesante ha dovuto chiudere a causa del costo elevato di gas ed energia. Con la fine del ga sesso a baso costo e la chiusura delle centrali nucleari, la Germania da esportatore netto di energia è diventata importatore netto. L’effetto domino su tutta l’Europa si sta verificando. Svezia e Norvegia stanno ora soffrendo per l’inflazione dei prezzi dell’energia e hanno congelato i piani per aumentare i collegamenti elettrici con la Germania per limitare la capacità di esportazione favorendo la produzione nazionale per la domanda interna.

In Germania, meno energia ha significato anche minore standard di vita dalla Seconda guerra mondiale. Il finanziamento della guerra in Ucraina ha messo a dura prova le finanze della Germania già in crisi di bilancio. Alla fine del 2024, il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato che Berlino aveva esaurito i soldi per l’Ucraina e avrebbe ridotto drasticamente i suoi contributi dopo quest’anno.

La decisione dell’agenzia energetica danese crea la possibilità legale della riparazione mentre l’unica linea operativa è ancora sotto pressione e potrebbe in teoria essere riattivata per fornire all’UE 25 miliardi di metri cubi di gas, di cui c’è bisogno: si tratta della metà in più di quanto l’Ucraina stava consegnando fino alla chiusura del 1° gennaio.

Luigi Medici 

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