Il principale indice economico tedesco, lo Zew, è crollato a luglio a causa del timore che la Russia tagli completamente il gas al paese alla fine di questo mese, il che potrebbe innescare una grave crisi economica, secondo quanto riportato da Oxford Economics.
L’indice Zew è un indicatore che misura la fiducia delle imprese e deve il nome all’istituto che svolge l’indagine, il Centre for European Ecnomic Research, in tedesco: Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung.
L’impennata dell’inflazione e l’aumento dei prezzi dell’energia hanno già fatto vacillare la crescita europea. Quest’anno la Banca Mondiale ha già declassato più volte le prospettive di crescita globale e a giugno ha lanciato un duro monito sui pericoli incombenti di una stagflazione che potrebbe portare il mondo in recessione quest’anno, riporta BneIntellinews.
Secondo Bloomberg, le probabilità di recessione per quest’anno sono del 38% e del 75% per l’anno prossimo. I prezzi delle materie prime si sono recentemente staccati dai massimi ispirati dalla crisi e sono scesi drasticamente, mentre le preoccupazioni si spostano sulla gestione di una recessione.
L’indice Zew si è aggiunto a queste preoccupazioni crollando a luglio. La valutazione delle condizioni attuali è scesa di 18,2 punti nel mese a -45,8, ma il sottoindice delle aspettative è crollato ancora di più, scendendo di 25,8 punti a -53,8, battendo il minimo di marzo 2020 e indicando che gli investitori sono seriamente preoccupati per l’attuale costellazione di rischi, non ultimo il taglio delle forniture di gas russo, ha dichiarato Oxford Economics.
I timori di una crisi del gas si sono concretizzati a metà giugno, quando Gazprom ha ridotto del 60% i flussi di gas verso l’Europa. La Russia ha già tagliato le forniture di gas a quattro Paesi per il loro rifiuto di aderire allo schema “gas in cambio di rubli” introdotto con decreto presidenziale a maggio. L’11 luglio, inoltre, le forniture di gas sono state ulteriormente ridotte dopo che il gasdotto Nord Stream 1 è stato messo fuori servizio per i 10 giorni annuali di manutenzione.
Si teme che la Russia non lo riattivi il 21 luglio, al termine dei lavori, o che almeno riprenda a pompare gas a volumi ancora più bassi rispetto a prima dell’inizio dell’arresto.
La Germania è il paese che dipende maggiormente dal gas russo, ma un embargo avrà ripercussioni su tutti. Gli indici Zew per il resto della zona euro mostrano un quadro simile, con un netto calo per tutti i Paesi inclusi nell’indice.
I risultati dello Zew rispecchiano la maggior parte delle previsioni e degli altri indici pubblicati di recente, che puntano tutti al ribasso, e l’indice è al livello più basso dall’aprile 2021.
«La valutazione delle prospettive a sei mesi dell’economia tedesca è crollata di 25,8 punti a -53,8, un livello inferiore persino al minimo pandemico di -49,5 (…) Il quadro è stato sostanzialmente simile a livello dell’Eurozona, con il sottoindice delle aspettative sceso a -51,1. Ma questo non sorprende, visto l’aumento delle probabilità di un potenziale taglio del gas russo e la conseguente necessità di razionamenti. Le conseguenze di un tale scenario sarebbero terribili, con una perdita annua di valore aggiunto lordo dell’1,5%-4%, a seconda dell’esposizione del paese al gas russo», prosegue BneIntellinews.
Anna Lotti