
Mai prima d’ora così tanti diciassettenni sono stati reclutati dalla Bundeswehr come nel 2017 e allo stesso tempo è aumentato anche il numero di giovani soldati che hanno lasciato il servizio.
Negli anni successivi la sospensione della leva obbligatoria nel 2011, la Bundeswehr ha reclutato ogni anno sempre più minorenni, sia uomini che donne.
Riporta Die Welt che nel 2011, solo 689 minori si erano arruolati; nel 2017 questa cifra è arrivata a 2126. Per la Bundeswehr è un nuovo record. Dal 2011, la quota dei minori arruolati ha raggiunto un totale di oltre 10.000 unità. Secondo la sinistra tedesca la normalizzazione strisciante di questo fenomeno va contrastata, perché l’Unicef definisce tutti i soldati di età inferiore ai 18 anni come bambini soldato e quindi chiede al ministro della Difesa Ursula von der Leyen di fermare il fenomeno.
La Germania ha firmato il Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia nel 2004, che riguarda il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati. Dopo di che, gli appartenenti alle forze armate devono avere almeno 18 anni. Tuttavia, la Bundeswehr, come alcuni altri Stati firmatari, utilizza l’esenzione per reclutare volontari di 17 anni per educazione, con l’assenso dei genitori. SI tratta di un’eccezione che è divenuta una pratica standard, denunciata a più livelli dall’opposizione e dalla sinistra di governo.
Grazie alle proteste politiche, l’uso di minori non dovrebbe aumentare ulteriormente. Nel WehrBericht 2017 cioè il documento che descrive lo stato della Difesa si legge che l’arruolamento dei diciassettenni deve rimanere l’eccezione. Una richiesta che i fatti e i dati recenti dichiarano inascoltata. Dal 2011, la proporzione di minori all’anno di formazione è aumentata costantemente da 4,7 a oltre il nove percento nell’ultimo anno.
Tuttavia, il governo federale, nel question time al Bundestag, sottolinea che simili arruolamenti sono «in piena conformità con gli obblighi della Germania secondo il diritto internazionale», in tal modo l’esercito persegue l’obiettivo di arruolare «giovani qualificati con un interesse per il servizio nelle forze armate dandogli la possibilità di essere in grado di iniziare la formazione nell’esercito senza attendere (…) il raggiungimento della maggiore età».
Anche il tasso di abbandono tra i giovanissimi soldati è aumentato: dei 2126 minori reclutati nel 2017, 203 si sono ritirati entro sei mesi e inoltre ben 843 sono stati dichiarati inidonei al servizi dalla Bundeswehr.
Antonio Albanese