GERMANIA. Berlino nega il comizio a Erdogan

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Al presidente turco Erdogan è stata negata la richiesta di tenere una manifestazione davanti ai suoi sostenitori in Germania ai margini del vertice del G20 di Amburgo. Le relazioni turco-tedesche sono sempre più peggiorate nel corso dell’ultimo anno.

Il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel ha confermato che la richiesta del presidente turco Recep Tayyip Erdogan di poter parlare ai cittadini turchi che vivono in Germania al margine del vertice del G20 a Amburgo della prossima settimana è stata respinta, riporta Deutsche Welle.

«Stiamo dicendo alla Turchia che siamo convinti che una simile apparizione in Germania non sia possibile (…) Il nostro paese è un paese aperto, ma non abbiamo intenzione di permettere che i conflitti interni di altri paesi vengano portati nella nostra popolazione», ha detto Gabriel, che funge da vice al cancelliere Angela Merkel.

Gabriel ha descritto la proposta come «una non buona idea», affermando che tenuto conto delle tensioni tra la Germania e la Turchia, il clima politico non è maturo perché Erdogan tenga un incontro politico rivolto ai turchi.

In risposta alla decisione, il portavoce del ministro degli Esteri turco Huseyin Muftuoglu ha dichiarato che è un fatto deplorevole che alcuni politici in Germania stiano facendo commenti inaccettabili.

Erdogan parteciperà al G20 ad Amburgo la prossima settimana, dopo le polemiche con Berlino relative alla compagna referendaria turca in Germania.

Luglio segnerà l’anniversario del fallito golpe che ha portato ad una repressione del dissenso in Turchia e ha attirato su Ankara le critiche internazionali.

La richiesta del presidente turco di tenere una manifestazione viene collegata alla richiesta fatta da Erdogan di reintrodurre la pena di morte, cosa che ha già fittoni molti suoi discorsi in patria. Si tratta di un argomento sensibile nell’Ue che ha affermato di non permettere al governo turco di tenere manifestazioni che promuovano il ritorno della pena di morte, che se reintrodotto porrebbe definitivamente la parola fine all’iter di adesione turco all’Unione europea. Ma Ankara sta cercando anche di aggiornare l’accordo di unione doganale con l’Unione europea, nonostante il peggioramento delle tensioni con Bruxelles.

I funzionari tedeschi hanno ripetutamente dichiarato che non vogliono che i conflitti interni in Turchia arrivino sul suolo tedesco, dove vivono circa tre milioni di tuchi. «Non voglio che Erdogan, che arresta i membri dell’opposizione e i giornalisti in Turchia, tenga manifestazioni di massa in Germania», ha detto Martin Schulz al periodico Bild: «AI politici stranieri che abusano dei nostri valori non deve essere concesso di tenere comizi in Germania».

La sicurezza tedesca ha avvertito di potenziali scontri tra i sostenitori pro-Erdogan e i nazionalisti curdi durante il vertice del G20.

Graziella Giangiulio