GERMANIA. Addio al North Korea Hostel di Berlino

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La Germania prevede di stringere le sanzioni sulla Corea del Nord in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite e le leggi dell’Ue. All’ambasciata nordcoreana a Berlino sarà proibita affittare la sua proprietà per fare denaro, riporta Deutsche Welle.

Nel centro di Berlino, tra la Porta di Brandeburgo e il Checkpoint Charlie, la Corea del Nord sta conducendo attività che aiutano a finanziare il regime e il programma nucleare di Kim Jong Un.

Durante la Guerra fredda, la Corea del Nord aveva espanso la sua rappresentanza diplomatica arrivando a circa 100 diplomatici, oggi, Pyongyang occupa la stessa proprietà, ma ha solo circa 10 diplomatici.

Per quasi un decennio, la Corea del Nord ha affittato una parte della sua proprietà inutilizzata a City Hostel, un servizio di ospitalità a basso costo, dove le camere possono costare fino a 17 euro a notte; mentre un altro edificio nella stessa proprietà viene affittato come sala per eventi.

La Corea del Nord guadagna decine di migliaia di euro dagli affitti ogni mese, aggirando le sanzioni e le regole internazionali. Il ricavato sarebbe usato per acquistare tecnologia proibita, beni di lusso e per finanziare le missioni diplomatiche.

Stando al Süddeutsche Zeitung, Berlino ora prevede di proibire alla Corea del Nord di affittare le proprietà dell’ambasciata. Il ministro degli Esteri Markus Ederer, ripreso da Ndr e Wdr: «Dobbiamo aumentare la pressione per riportare la Corea del Nord al tavolo negoziale (…) Ciò significa soprattutto che dobbiamo costantemente applicare le sanzioni imposte dalle Nazioni Unite e dall’Unione Europea (…) A questo proposito, è particolarmente importante che facciamo ancora di più per prosciugare le risorse finanziarie utilizzate per finanziare il programma nucleare (…) Il governo tedesco è in pieno accordo e le autorità responsabili che prenderanno le misure necessarie».

Secondo la risoluzione 2321 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approvata nel mese di novembre 2016 in risposta alla quinta prova nucleare di Pyongyang, i paesi Onu hanno vietato alla Corea del Nord «di utilizzare le proprietà immobiliari che possiede o affitta sul proprio territorio per scopi diversi dalle attività diplomatiche o consolari».

Anna Lotti