GAS. Dalla Nigeria all’UE, al posto del gas russo quello africano?

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La crisi del gas in Europa ha rilanciato diversi progetti di gasdotti africani con il potenziale di compensare il delta tra bisogni e disponibilità. In una riunione tenutasi il 20 giugno nella capitale nigeriana Abuja, i ministri dell’energia di Algeria, Nigeria e Niger, l’algerino Mohamed Arkab, il nigerino Mahamane Sani Mahamadou e il nigeriano Timipre Sylva, hanno concordato di accelerare i lavori del gasdotto trans-sahariano, Tsgp, dal costo di 13 miliardi di dollari, che potrebbe trasportare 30 miliardi di metri cubi di gas all’anno dai tre Paesi in Europa.

Con una lunghezza di 4.128 km, il gasdotto collegherebbe Warri in Nigeria al grande hub del gas di Hassi R’Mel in Algeria, passando per il Niger.

«Prima d’ora avremmo dovuto inventare questo progetto, perché ora più che mai è importante per noi portare il nostro gas sui mercati europei. Molti Paesi europei ci chiedono forniture alternative di gas in Africa», ha dichiarato il nigeriano Sylva al termine dell’incontro. «E questo perché, ovviamente, oggi il gas è diventato un’arma di guerra tra l’Ucraina e la Russia e quindi, più che mai, il nostro gas è necessario. Quindi non perdiamo tempo, cerchiamo di accelerare questo progetto».

Sylva ha detto che la Nigeria ha già iniziato la costruzione di una tratta del gasdotto che attraversa il Paese da sud a nord. «L’oleodotto Ajaokuta-Kaduna-Kano è già in costruzione e questo oleodotto, dalla fine della Nigeria, arriva fino all’Algeria passando per il Niger. Siamo quindi pronti e noi, come Africa, dovremmo dimostrare al mondo che possiamo unirci e costruire grandi progetti infrastrutturali come questo per segnalare che l’Africa è diventata maggiorenne», ha dichiarato, riporta BneIntelliNews.

I ministri si sono impegnati a realizzare il Tsgp nel “più breve tempo possibile” e a muovere i primi passi con l’avvio degli studi tecnici sulla sua costruzione. Il ministro nigeriano Sylva ha affermato che è “più importante che mai” portare il gas all’Ue senza perdere tempo e accelerare il progetto.

Il progetto Tsgp è stato presentato per la prima volta nel 2002, quando l’Algeria e la Nigeria firmarono un memorandum d’intesa per procedere, ma i progressi sono stati scarsi, a causa dei ritardi causati dalla tardiva approvazione da parte della Nigeria di una nuova legge sul settore petrolifero, la Petroleum Industry Bill, che è stata infine approvata 19 anni dopo.

L’interesse per il progetto si è improvvisamente ravvivato in quanto la Russia è stata chiaramente estromessa dal mercato europeo del gas, dove la domanda di gas è salita alle stelle. La Nigeria spera di monetizzare le sue vaste riserve di gas vendendole all’Europa, che nel 2021 ha importato 155 miliardi di metri cubi di gas russo. La Nigeria ha 7,4 trilioni di metri cubi di gas nelle sue riserve. Secondo quanto riferito, le parti hanno concordato che i tre ministri dovrebbero incontrarsi nuovamente entro la fine di luglio in Algeria per discutere ulteriormente i piani.

Resta però molto vivo il problema della sicurezza lungo il percorso del gasdotto che attraversa aree tra le più insicure del continente.

Tommaso Dal Passo