GAMBIA. I 100 giorni di Barrow: speranze e impazienza

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Adama Barrow ha festeggiato i suoi primi 100 giorni dalla vittoria elettorale alla fine di aprile, si iniziano a registrare le reazioni sulla sua presidenza; reazioni spesso contrastanti.

I suoi critici dicono che il nuovo presidente non abbia ancora una chiara visione su come affrontare le sfide del paese dopo la più che ventennale dittatura di Yayha Jammeh, riporta Anadolu.

Il nuovo governo non avrebbe ancora messo in evidenza le sue priorità di sviluppo nei primi 100 giorni. Il governo è stato concentrato solo sulla rimozione di Yahya Jammeh e non ha sviluppato un piano a medio termine.

Adama Barrow ha ereditato un’economia disastrata con un debito di circa il 115 per cento del Pil e una disoccupazione giovanile del 38 per cento. Il vice presidente del Gambia, Fatoumata Jallow, racconta invece che la nuova amministrazione si è impegnata a realizzare quanto promesso nella campagna elettorale di Barrow (nella foto): «Il governo manterrà le promesse della sua campagna (…) Abbiamo previsto un periodo transitorio di tre anni e abbiamo sviluppato un programma di riforma in tutte le aree chiave (…) Roma non è stata costruita in un giorno. Questo governo non si sta chiedendo se la gente sia contenta, ma dobbiamo gestire le aspettative. Occorre avere pazienza perché stiamo lavorando per invertire un processo durato 22 anni».

Il parlamento ha iniziato a lavorare appena a metà aprile, e lo stesso deve dirsi delle corti giudiziarie del paese, organi che erano stati politicizzati da Jammeh.

Jallow afferma che il governo è stato ritardato nella sua azione dall’impasse politica durata due mesi che ha sconvolto la nazione dopo che Jammeh aveva rifiutato di lasciare il potere fino a denunciare brogli elettorali.

«Abbiamo avuto le elezioni il 1 dicembre e abbiamo vinto, ma siamo stati in grado di insediarci solo nel mese di febbraio e far giurare il nuovo presidente sul suolo del Gambia (…) Le riforme inizieranno probabilmente entro luglio o agosto».

La nuova amministrazione ha iniziato a riformare il sistema carcerario rilasciando tutti i prigionieri politici e decine di altri che erano stati condannati per reati minori.

Il cambiamento è anche sociale oltre che politico e si vede a Banjul dove i residenti parlano apertamente di politica.

Maddalena Ingroia