La Metropolitana d’Italia

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ITALIA – Roma 30/05/2014. In questo mio nuovo pellegrinare fra Roma e Milano, scopro che effettivamente lo slogan di un’azienda nazionale è quanto mai veritiero.

La classe “economy” è già equiparabile ad alcune business di piccole compagnie aeree. Tutto è a disposizione: un vero e proprio ufficio mobile, nel quale si può lavorare discretamente, anche senza dare fastidio agli altri (basta un paio di auricolari ed un microfono, che si possono fare telefonate a bassa voce, senza tediare il vicino di posto, o meglio, di scrivania).
Per chi è già avvezzo al lavoro negli open space, si ha semplicemente la sensazione di lavorare mentre si è quasi teletrasportati da una città all’altra.

Da centro città a centro città, da business a business, in sole tre ore. Precise. Al minuto.
Un piccolo sogno, in un’Italia incerta, che ancora non ha scelto la sua direzione, che stenta a creare e a condividere sogni.

Mentre sfreccio a 300 all’ora, o a 246, a seconda della tratta, e come giustamente illustrato dal monitor al centro del vagone, non posso fare a meno di pensare ai numerosi treni dei pendolari, quasi fermi, “ciondolanti” nelle stazioni delle grandi città.

Vagoni letteralmente straripanti di persone, che hanno atteso ritardi straordinari, costrette a salire necessariamente su quel treno per raggiungere la grande città, per arrivare al lavoro, senza quasi avere lo spazio semplicemente per leggere semplicemente un libro…. per poi tornare a correre la sera, stesso pressante percorso, in una incessante routine fatta di distanza da casa, baby sitter e… nonni a supporto, per chi ha la fortuna di poterci contare.

Sono immagini che contrastano fortemente. Quelle di un’Italia a due velocità, con una forbice economica sempre più incalzante, con un divario di qualità della vita che si riscontra nei trasporti, nelle scuole, nelle università, nella sanità, nel lavoro, ovunque, persino in un parco pubblico.

Impossibile trovare una soluzione in questo momento. E mentre la nostra crescita, in PIL, sembra inchiodata allo 0,6%, c’è già chi parla di Global Peace Index…. una speranza?