FRANCIA. Il prefetto di Bayonne accusa il centro di accoglienza locale: “incoraggiate la circolazione dei migranti”  

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Nella città francese basca di Bayonne, ai piedi dei Pirenei, la polizia sta cercando di arginare un flusso crescente di migranti che attraversano le montagne a cavallo del confine tra Francia e Spagna. La Spagna è diventata un importante punto di ingresso per gli africani, dopo la chiusura dei porti in Italia.

Più di 58.000 migranti sono sbarcati in Spagna via mare nel 2018, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, quasi il triplo dell’anno precedente, superando per la prima volta il numero di migranti che passano dal Nord Africa all’Italia. Molti si dirigono a nord e attraversano la frontiera francese nascosti in camion, autobus o a piedi, attraversando montagne la cui vetta più alta raggiunge i 3.400 metri e dove le temperature invernali spesso scendono sotto lo zero, riporta Reuters.

La mancanza di risorse adeguata significa che la polizia non può controllare tutti i valichi di frontiera 24 ore su 24, quindi non riesce a controllare e gestire il flusso.

L’Unione Europea sta cercando di risolvere le tensioni tra gli stati membri sulla politica migratoria, anche se i numeri che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente sono diminuiti bruscamente.

Con la Spagna, Bayonne, a 40 km a nord del confine, è alle prese con una situazione umanitaria che sta mettendo in crisi le finanze della città e mettendo in conflitto le autorità locali con quelle centrali.

Il sindaco Jean-Rene Etchegaray è oramai contro il prefetto locale per i fondi da utilizzare per finanziare la gestione di un centro di accoglienza chiamato “La Pausa”, dove possono riposare per tre giorni fino a 150 migranti, ricevendo cibo e vestiti. Ma il prefetto Gilbert Payet ha rifiutato il sostegno al centro, sostenendo che “La Pausa” ha contribuito a incoraggiare la circolazione dei migranti in Francia.

Etchegaray è rimasto interedetto: «È una questione di umanità», ha detto ad una stazione radio locale. Il percorso sempre più utilizzato dai trafficanti di esseri umani per portare “la merce” fino al territorio europeo, passa attraverso il deserto del Sahara verso la Libia prima di dirigersi verso ovest lungo la costa verso il Marocco, per poi fare la traversata dello Stretto di Gibilterra. Arrivati in Spagna, la rotta prevede il cammino verso nord prima di raggiungere il confine francese.

Antonio Albanese