
Il gigante statunitense dei fondi Vanguard Group sta chiudendo il suo ufficio principale in Cina e sta uscendo da una joint venture con Ant Group.
Stando a AF che cita cinque fonti a conoscenza della questione, le mosse porranno fine ai sei anni di presenza di Vanguard nella seconda economia mondiale.
L’uscita completa dal mercato cinese dei fondi, che ammonta a 27.000 miliardi di yuan, pari a 3.92.000 miliardi di dollari, avviene circa due anni dopo che la società aveva dichiarato di voler rallentare i piani di crescita della sua unità di gestione dei fondi. La decisione è stata un’inversione di rotta rispetto alle precedenti ambizioni espansionistiche di Vanguard in Cina.
Vanguard, con 7.100 miliardi di dollari di asset gestiti a livello globale, starebbe chiudendo l’ufficio di Shanghai e licenziando il personale. L’azienda statunitense avrebbe comunque informato il governo locale di Shanghai.
L’uscita prevista contrasta con le espansioni in Cina delle rivali statunitensi BlackRock e Fidelity negli ultimi anni. Inoltre, all’inizio di quest’anno i rami di gestione patrimoniale delle banche JPMorgan e Morgan Stanley hanno ricevuto l’approvazione per assumere la piena proprietà delle loro operazioni in Cina.
Il secondo gestore patrimoniale al mondo prevede anche di uscire dalla joint venture di consulenza sui fondi con Ant Group.
Ant è stata informata del previsto ritiro e starebbe valutando l’ipotesi di acquisire la quota del 49% di Vanguard.
La cinese Ant ha dichiarato che la Joint Venture e il servizio di consulenza sui fondi “stanno operando come di consueto”, mentre Vanguard non ha risposto.
La JV Vanguard-Ant ha dichiarato in un comunicato aziendale di avere 3 milioni di investitori a gennaio 2022. I suoi servizi di portafoglio fondi si basano molto sull’automazione.
La decisione di Vanguard arriva in un momento di crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti e tra i timori globali di un disaccoppiamento tra le due maggiori economie mondiali.
Maddalena Ingrao